“Una piccola scuola nella steppa kazaka”, Gianluca Chiarenza racconta la sua più grande passione: i Kazaki.

“Bella gente, i Kazaki, orgogliosa, onesta, non un briciolo di malizia, forti lavoratori dai duri lineamenti molto marcati a causa del difficile lavoro da svolgere in un clima insopportabile (+40°C in estate e -40°C in inverno). Ho trascorso un lungo periodo di lavoro con colleghi del luogo, gomito a gomito, 12 ore al giorno per molti giorni.”

“E’ facile strappare loro un sorriso, basta aprirsi e sorridere per primo, cercare di rendere l’argomento più positivo possibile, abituare a dire a chi ti è di fronte la parola “DA” che in russo significa “SI”; ecco che il sorriso affiora da quei volti  induriti dall’aria calda e secca dell’estate e quella fredda e pungente dell’inverno..”

Per acquistare una copia del libro, con il ricavato che sarà devoluto al finanziamento di borse di studio per studenti kazaki, cliccate su : http://www.aksaicultura.net/sidebar/Cap_I_Kazakhstan_2012.pdf