Si accendono gli impianti per la produzione di Kashagan
Molti anni e decine di miliardi di dollari dopo, gli impianti del giacimento Kashagan accendono i motori per arrivare alla produzione di oro nero e gas. L’annuncio è stato dato dalla North Caspian Operating Company (Ncoc), in occasione della visita del Presidente della Repubblica del Kazakhstan, Nursultan Nazarbayev, e del primo ministro britannico, David Cameron. Il Consorzio Ncspsa (North Caspian Sea Project Sharing Agreement) ha infatti celebrato il “completamento degli impianti necessari per la produzione iniziale, che segna l’inizio dello start-up degli impianti di produzione di Kashagan”.
Lo sfruttamento del giacimento di petrolio e gas, scoperto nel 2000 nella parte nord-orientale del Mar Caspio, è parte di un’impresa alla quale partecipa anche Eni, che con una quota del 16,8% del consorzio di sfruttamento siede da pari accanto alle ‘major’ del comparto: Exxon, Shell, Total, la locale KazMunaiGas. Della partita anche Inpex e ConocoPhillips, con quote inferiori. In corso d’opera non sono mancate frizioni tra le parti, anche perché l’avvio è stato più volte spostato (dal 2008) e i costi sono lievitati oltre 30 miliardi di dollari di progetto iniziale, ai quali si somma una cifra fino a tre volte tanto per gli sviluppi successivi. Le difficili condizioni ambientali (tra le altre cose, con un’escursione termica che va dai meno 40 a 35 gradi nel corso dell’anno) non hanno certo agevolato i lavori.
Annunciando la svolta di oggi, Pierre Offant, managing director di Ncoc, ha spiegato: “I preparativi per l’avvio sia onshore che offshore sono iniziati nel 2012 e sono progrediti a un ritmo costante. Oggi celebriamo il completamento di un traguardo molto importante, che abbiamo tanto atteso: l’inizio dello start-up degli impianti di produzione, il che significa che da oggi in poi, le strutture del progetto prenderanno il via in un processo a tappe”.
Una volta che tutti gli stadi del processo saranno completati con successo, il sistema integrato riceverà il primo olio e gas da circa 4.200 metri sotto il Mar Caspio. Nel corso del 2013/14, la produzione sarà progressivamente aumentata fino alla capacità di progettazione di 180.000 barili al giorno nel primo stadio ai 370.000 barili al giorno nel secondo stadio. Questa capacità produttiva rappresenta solo la prima fase di sviluppo: “Kashagan e i campi limitrofi nel Mar Caspio del Nord detengono riserve stimate in circa 35 miliardi di barili di olio in posto e i progetti di sviluppo futuri dimostrano il potenziale di significativo incremento dei volumi di produzione e posizionano Kashagan come importante contributore per il mercato mondiale dell’energia”.