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Eni: in Kazakhstan produzione raddoppiata entro il 2020

 

In Kazakhstan la produzione netta di Eni è al momento pari a circa 100.000 boe/giorno e sarà raddoppiata entro il 2020. Lo ha affermato Massimo Mondazzi, Executive Vice President Central Asia, Far East & Pacific, nel corso dell’ Upstream seminar. Per quanto riguarda il giacimento di Kashagan, ha spiegato, attraverso la realizzazione delle rimanenti infrastrutture onshore e offshore, si prevede l’avvio della produzione commerciale ben prima di giugno 2013, data concordata con la Repubblica del Kazakhstan. Riguardo a Karachaganak, le riserve ancora da produrre sono stimate in circa 5 milioni di barili e i costi di produzione sono ben al di sotto della media di Eni. Sempre a Karachaganak, la società si attende un’ulteriore sostanziale crescita della produzione di gas a partire dal 2019/2020

Kazakhstan-Turkmenistan-Iran railway has historical importance

The upcoming completion of constructing the transnational railway Uzen-Gyzylgaya-Bereket-Etrek- Gorgan connecting Kazakhstan, Turkmenistan and Iran is a historic event in the life of the three neighboring countries, Kazakh Chargé d’Affaires to Turkmenistan Mukhamedkali Bakbergenov said today.

The appeal is timed to the 20th anniversary of establishing the diplomatic relations between Kazakhstan and Turkmenistan.

It is stressed that the transnational North – South corridor will give a powerful impetus to the further economic development of the three countries.

“The new railway will optimize the route of transporting oil products from the Caspian Sea to the Middle East and reduce it by more than 600 km and transportation period – for 2 days compared to the current route,” the message says.

The countries signed an intergovernmental agreement on the international railway border crossing point at the Kazakh-Turkmen border in Ashgabat in May 2012.

The “North-South” project will open the way for the European and Asian countries to the Central Asia and the Persian Gulf. A similar opportunity will appear for the transit of goods from the countries of South and South-East Asia, the Indian Ocean to the Northern and Eastern Europe through Iran, Turkmenistan, Kazakhstan and Russia.

According to the preliminary forecasts, 3.5 million tons of cargo a year will be initially transported. The volumes will increase to 10-12 million tons in the future. The intergovernmental agreement on the “North-South” project between Kazakhstan, Turkmenistan and Iran was signed in 2007.

Astana, una capitale in costante evoluzione

In Kazakhstan l’accesso al mare è lontano migliaia di km, il Paese infatti è privo di sbocchi sul mare, se escludiamo il bacino del Caspio.

Estate. Le temperature sfiorano i 30°. Quello che ci vuole è una bevanda fresca e un tuffo in acqua. Ad Astana la vita è relax.

Astana significa capitale, ma la città, localizzata nel centro-nord del Paese, ha ottenuto questo status soltanto nel 1998.

Giugno è tra i mesi più caldi dell’anno e il week-end è il momento in cui si esce e ci si rilassa vicino all’acqua. Al di là di queste immagini estive, Astana è ufficialmente la seconda capitale più fredda al mondo.

Durante l’inverno le temperature scendono a – 30°i centigradi, ecco perchè tutti approfittano dei raggi di luce appena possono.
Per Yuri Leonidovich, capitano della barca turistica in navigazione sul fiume Yessil: “Lavorare su questa barca è un’esperienza interessante. Le persone escono dal lavoro, vanno a casa, si cambiano e corrono a rilassarsi qui, all’aria fresca”.

Il fiume Yessil è parte del Parco Centrale della città, una vera attrazione per le famiglie.
Il fiume caratterizza questa città. Sul lato destro troviamo il centro storico, mentre a sinistra pulsa la nuova Astana. Qui grattacieli ed edifici avveniristici cercando di avvicinare la capitale al resto del mondo. Per Astana gli investimenti sono vitali. Moody’s ha classificato il Paese tra le economie stabili.
L’apertura al mercato esterno, è una vera priorità per il Paese, che ha sofferto in passato di isolamento dal resto del mondo. Come racconta Yerlan Kozagapanov, vicesindaco di Astana: “È un chiaro segnale per gli investitori stranieri, possono fidarsi di noi e quindi investire nella nostra economia”.

La musica rimane l’anima della città, nonostante Astana abbia visto innalzarsi grattacieli e palazzi per oltre 4 milioni di metri quadri negli ultimi tre anni. È una città giovane che ha l’ambizione di lasciare traccia dietro di sé nel mercato asiatico.

Il clima la rende però una città proibita. E non c‘è dubbio sul fatto che la sua posizione geografica, al centro della steppa, abbia aumentato i costi di questo rinnovamento scintillante. Non si è trattato, infatti, di una transizione facile. Se come è vero i palazzi sono letteralmente cresciuti attorno alle persone.

Come racconta Damir Alimov, costruttore in pensione: “Era difficile camminare per le strade di Astana. Dal mio quartiere al centro, ad esempio c’era fango dappertutto, sia in autunno che in primavera. Molti indossavano degli stivali soltanto per arrivare alla fermata dell’autobus. Ora è tutto cambiato”.

Ma a cambiare è anche il volto dell’Astana notturna. I giovani della capitale hanno imparato bene come divertirsi la sera. I dj che s’incontrano nei locali dicono però di essere ancora dipendenti dalle tendenze americane ed europee.

 

Kazenergy Eurasian Forum : si discute del gasdotto Transcaspian

Il Kazakistan secondo gli esperti diventerà prima della fine del decennio uno dei cinque principali esportatori di gas e petrolio.

L’Eurasian Forum di Astana, arrivato alla sesta edizione, è servito dunque a riunire i principali attori nazionali e internazionali del settore energetico.

Il commissario europeo all’energia Guenther Oettinger ha invitato le autorità kazake a collaborare al progetto di costruzione del gasdotto TranCaspian che dovrebbe collegare i paesi dell’Asia centrale all’Europa senza passare per la Russia.

Sul Caspio il Kazakistan sta costruendo una gigantesca piattaforma offshore che inizierà a funzionare nel 2012. All’incontro di Astana hanno preso parte anche i rappresentanti dell’ Eni.

Kazenergy: quanto durerà il petrolio ?

 Sempre più raro e prezioso. Il petrolio è il protagonista al Kazenergy Forum di Astana, al quale hanno partecipato i rappresentanti della Camera di Commercio Italo-Kazaka. E il petrolio sarà protagonista anche sulla scena politico-economica dei prossimi decenni. Stimato raddoppio delle domanda energetica mondiale per il 2050 e allarme per le risorse del futuro dettano come imperativo quello della caccia a nuovi e sempre più costosi giacimenti.

“Il domani sarà caratterizzato da prezzi del petrolio che resteranno ancora ancora elevati – spiega Renato Bertani, presidente del World Petroleum Council -. Il perché risiede nel fatto che sempre più stiamo ora guardando al futuro. Nei prossimi decenni il petrolio resterà ancora la principale risorsa energetica e visto l’incremento della domanda, dobbiamo spingerci alla ricerca di nuovi giacimenti in aree sempre più impervie, difficili e quindi costose da esplorare e sfruttare”.

Culla di uno dei progetti più ambiziosi è proprio il Kazakhstan. E’ qui, che nel 2000 è stato localizzato il giacimento offshore di Kashagan: salutato dagli esperti come il più ricco dell’ultima quarantina anni, dovrebbe nascondere riserve fino a 16 miliardi di barili. Complessità e costi di uno sfruttamento a più riprese rinviato stanno però facendo meditare la ritirata alla statunitense Conoco Philips.

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Kazakhstan to invest over $6 bln in modernisation of oil refineries before 2016

The Kazakhstani National Petroleum Company KazMunaiGas plans to invest more than six billion U.S. dollars in the modernisation of the republic’s three oil refineries, which will make it possible to increase oil processing to 19.5 million tonnes a year from the current level of 12 million tonnes, Company CEO Lyazzat Kiinov said at the Seventh Eurasian KazEnergy Forum, which opened here on Tuesday.

“The total value of investment in the fulfillment of the projects for the upgrading of the refineries is expected to exceed six billion U.S. dollars in the period from 2013 to 2015,” he said.

In his estimate, the implementation of the projects will allow the republic to raise the amounts of oil refinery, as well as to achieve the processing depth of 80-90 percent and raise the gasoline quality to the Euro-4 and Euro-5 standards, Itar-Tass reports.

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Archeologists discover Saka burial in South Kazakhstan

Archaeologists have discovered a unique find in what is now Shymkent.

According to Caspionet, it is a Saka burial with two gold discs displaying marine life dating back presumably to the fourth and second centuries BC. Now, according to scientists, it is 100 percent clear that ancient Sakas lived in what is now Shymkent.

“It is perhaps a symbiosis of Saka and Sarmatian cultures. It never happened here before as the Sarmatians lived in the West and Saks lived in the Zhetysu region in southern Kazakhstan. This is something new to our culture and perhaps it will push the limits of the Silk Road’s origin,” said Anatoly Shayakhmetov, employee of A. Margulan Institute of Archeology.

Scientists say that two people were buried here. However, one of the skeletons has not been preserved as the bones of presumably a man were strewn by robbers. Another skeleton belongs to a woman, most likely a slave. According to scientists, it is no accident that a board and a jug were buried next to the remains.

“When we opened the second burial, we found a lot of pottery fragments and sigs that they were richly buried and there was a gold foil that robbers left behind. This find will now be on display at the museum and we will open a new page in the relations of our ancestors to Europe,” said Bauyrzhan Baitanayev, Director of A. Margulan Institute of Archeology.

Scientists revealed only 4 out of 8 burial mounds for the time being. Archaeologists hope that the most sensational discoveries are still ahead. Works will continue in the area for another two years.

Oil and gas extraction plans for Kashagan in 2013 announced in Kazakhstan

Kazakhstan has set plans to extract 13 million tons of oil and 9 billion cubic meters of gas on the Kashagan field in 2013, Deputy Oil and Gas Minister Berik Tolumbayev told media today.

“Oil production on Kashagan is expected to reach 13 million tons of oil and 9 billion cubic meters of gas from 2013,” he said.

He said that the pilot-industrial phase of the “Kashagan” project will begin in the first quarter of 2013. The issue of extending the contract with the shareholders of the The North Caspian Operating Company BV (NCOC) consortium, developing the field, has not been discussed yet.

“The 20-year contract extension has not been raised,” he said. “It is connected with the development strategy. We are now discussing a strategy of developing Kashagan first stage.”

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Eni: Scaroni a Nazarbajev, buone prospettive per Kashagan e Karachaganak

 

(Il Sole 24 Ore Radiocor)  “Il presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbayev e l’a.d. di Eni, Paolo Scaroni, si sono incontrati oggi ad Astana in occasione del settimo Kazenergy Eurasian Forum. Durante l’incontro, che si e’ svolto in un clima cordiale e costruttivo – informa una nota – Scaroni ha condiviso con il Presidente gli sviluppi e i risultati delle attivita’ che Eni ha in corso nel Paese confermando la propria visione positiva sulle prospettive dei progetti di primaria importanza per il Kazakhstan, quali Kashagan e Karachaganak. Inoltre, l’a.d. di Eni ha informato il Presidente Nazarbayev sull’andamento dell’accordo di cooperazione e relative reciproche intese firmato dalla compagnia petrolifera di Stato KazMunaiGaz e Eni nel 2009.

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ConocoPhillips valuta la cessione della quota nel maxi giacimento Kashagan

ConocoPhillips è intenzionata a vendere la sua partecipazione nel maxi-giacimento Kashagan sul Mar Caspio. ConocoPhillips possiede una quota del 8,4% nel giacimento. La compagnia di stato kazaka KazMunaiGas (KMG) ha già dichiarato di essere potenzialmente interessata (attualmente detiene una quota del 16,81%). La notizia è stata diffusa dal ministro del Petrolio del Kazakhstan, Samat Mynbayev. Non ci sono indicazioni riguardanti il possibile prezzo di vendita.

Si ricorda che Eni ha una quota del 16,81% del giacimento con un net present value stimato pari a circa 7-8 miliardi di dollari. A Piazza Affari il titolo Eni stamani è in calo dello 0,69% a quota 17,22 euro dopo che ieri Edison ha annunciato la positiva conclusione dell’arbitrato internazionale per la revisione del prezzo del contratto con la società del Cane a sei zampe per il gas libico. L’impatto complessivo sull’esercizio 2012 di Edison è positivo per circa 250 milioni di euro sull’ebitda.
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