Un successo a “Maremetraggio 2013” il focus sul Kazakhstan
“Il cielo della mia infanzia” : questo il titolo del focus che il festival Maremetraggio di Trieste ha dedicato al Kazakhstan: una serata alla scoperta di questo Paese a cavallo tra Europa e Asia, raccontata attraverso il suo cinema e con una mostra fotografica che ne illustra bellezze paesaggistiche e aspetti culturali.
La rassegna, che ha fatto tappa al Teatro Miela di Trieste, é stata realizzata grazie alla collaborazione dell’Ambasciata della Repubblica del Kazakhstan in Italia e del Consolato Onorario del Kazakhstan per la regione Friuli Venezia Giulia, con la partecipazione dell’Ambasciatore della Repubblica del Kazakhstan in Italia Adrian Yelemessov e, in platea, della nazionale di basket kazaka, a Trieste per un’amichevole con la nazionale italiana. Al Teatro Miela sono stati proposti per la serata kazaka del 4 luglio due lungometraggi: Shal (Il vecchio, 2012) di Ermek Tursunov, il più noto regista del Kazakhstan, i cui film hanno partecipato con un buon successo di critica a festival europei ed extraeuropei, e L’Amore Virtuale (2012) di Amir Karakulov. Continua a leggere
Archeologia, si torna in Kazakhstan. Gli scavi del Centro Studi Ligabue
La missione partirà il prossimo 27 luglio e durerà fino a Ferragosto. Quindici anni fa era stata rinvenuta la più antica sella del mondo, del III secolo a.C.
VENEZIA – A quasi quindici anni dalla prima spedizione, tenuta dal 1997 al 1999, che ha portato alla luce, tra gli altri reperti, la più antica sella del mondo, risalente al terzo secolo avanti Cristo, il Centro studi e ricerche Ligabue torna in Kazakhstan per una nuova spedizione archeologica. La missione, che partirà il prossimo 27 luglio e durerà fino a ferragosto, è stata presentata dal vicepresidente del centro, Massimo Casarin e da Elena Barinova, responsabile per il Centro Studi Ligabue della spedizione, per la quale il Centro ha stanziato una borsa di studio a un dottorando di Cà Foscari, Lorenzo Crescioli, che prenderà parte alla campagna insieme a uno studente di Archeologia, Nicola Fior, anche lui dell’ateneo veneziano.
L’accordo, trilaterale, comprende anche l’istituto di Archeologia dell’Accademia di scienze del Kazakhstan, a cui appartiene il professor Arman Beisenov, capomissione che coordinerà l’equipe kazaka di una decina di persone, già all’opera per sbancare il tumulo nel settore interessato, collocato nella Valle dei sette fiumi, nella regione di Almaty, nella zona sud del Paese. Sulla dozzina di tumuli presenti in zona, tombe reali degli Sciti risalenti al quinto-terzo secolo avanti Cristo, ne sono stati selezionati un paio, dopo che un’esplorazione della superficie effettuata l’anno scorso da scienziati dell’Università di Trieste ha rilevato con strumenti sofisticati anomalie come la presenza di metalli e un’insolita compattezza del sottosuolo. Continua a leggere
Concluso il primo Congresso eucaristico ad Astana
Un viaggio di oltre 850 chilometri in treno per partecipare all’adorazione del Santissimo nella capitale Astana. Questa è l’esperienza dei cattolici in Kazakistan dove si è appena concluso il 1° Congresso eucaristico – come afferma l’arcivescovo metropolita e presidente della Conferenza episcopale, Tomasz Peta – “per ora solo su scala diocesana, ma molto importante per la nostra Chiesa”. Il Congresso, aperto con l’inaugurazione della “Stella del Kazakistan”, l’altare donato dalla comunità polacca della Regina della Pace, ha visto la partecipazione di mons. Miguel Maury Buendía – nunzio apostolico in Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan e del primate di Polonia mons. Jozef Kowalczyk, che ha anche presieduto la solenne liturgia eucaristica. Il primate durante la visita in Kazakistan si è recato, inoltre, al santuario della Madonna della Pace di Oziornoje. I cattolici del Kazakhstan sono l’1% su una popolazione di 17 milioni di persone.
Eni: al via start-up impianti di produzione Kashagan. Il titolo apprezza.
Bene Eni sulla Borsa di Milano. L’azione sul Ftse Mib avanza dello 0,44% a 15,85 euro dopo l’avvio della fase di start-up del giacimento Kashagan. Ad annunciarlo nel weekend North Caspian Operating Company (Ncoc), in occasione della visita del presidente della Repubblica del Kazakhstan, Nursultan Nazarbayev, e del primo ministro britannico, David Cameron. Il consorzio Ncspsa (North Caspian Sea Project Sharing Agreement) ha infatti celebrato il completamento degli impianti necessari per la produzione iniziale, che segna l’inizio dello start-up degli impianti di produzione di Kashagan. Questo consisterà in una lunga sequenza di tappe progressive che porteranno all’avvio della produzione e al suo progressivo incremento fino ai livelli programmati. Nel corso del 2013-2014, la produzione sarà progressivamente aumentata fino alla capacità di progettazione di 180mila barili al giorno nel primo stadio ai 370mila barili al giorno nel secondo stadio. Questa capacità produttiva rappresenta solo la prima fase di sviluppo. Kashagan e i campi limitrofi nel Mar Caspio del Nord detengono infatti riserve stimate in circa 35 miliardi di barili di olio in posto. Eni detiene una quota nel consorzio del 16,81% mentre gli altri soci sono Kmg (16,81%), ExxonMobil (16,81%), Shell (16,81%), Total (16,81%), ConocoPhillips (8,40%), e Inpex (7,56%).
Si accendono gli impianti per la produzione di Kashagan
Molti anni e decine di miliardi di dollari dopo, gli impianti del giacimento Kashagan accendono i motori per arrivare alla produzione di oro nero e gas. L’annuncio è stato dato dalla North Caspian Operating Company (Ncoc), in occasione della visita del Presidente della Repubblica del Kazakhstan, Nursultan Nazarbayev, e del primo ministro britannico, David Cameron. Il Consorzio Ncspsa (North Caspian Sea Project Sharing Agreement) ha infatti celebrato il “completamento degli impianti necessari per la produzione iniziale, che segna l’inizio dello start-up degli impianti di produzione di Kashagan”.
Lo sfruttamento del giacimento di petrolio e gas, scoperto nel 2000 nella parte nord-orientale del Mar Caspio, è parte di un’impresa alla quale partecipa anche Eni, che con una quota del 16,8% del consorzio di sfruttamento siede da pari accanto alle ‘major’ del comparto: Exxon, Shell, Total, la locale KazMunaiGas. Della partita anche Inpex e ConocoPhillips, con quote inferiori. In corso d’opera non sono mancate frizioni tra le parti, anche perché l’avvio è stato più volte spostato (dal 2008) e i costi sono lievitati oltre 30 miliardi di dollari di progetto iniziale, ai quali si somma una cifra fino a tre volte tanto per gli sviluppi successivi. Le difficili condizioni ambientali (tra le altre cose, con un’escursione termica che va dai meno 40 a 35 gradi nel corso dell’anno) non hanno certo agevolato i lavori.
Annunciando la svolta di oggi, Pierre Offant, managing director di Ncoc, ha spiegato: “I preparativi per l’avvio sia onshore che offshore sono iniziati nel 2012 e sono progrediti a un ritmo costante. Oggi celebriamo il completamento di un traguardo molto importante, che abbiamo tanto atteso: l’inizio dello start-up degli impianti di produzione, il che significa che da oggi in poi, le strutture del progetto prenderanno il via in un processo a tappe”.
Una volta che tutti gli stadi del processo saranno completati con successo, il sistema integrato riceverà il primo olio e gas da circa 4.200 metri sotto il Mar Caspio. Nel corso del 2013/14, la produzione sarà progressivamente aumentata fino alla capacità di progettazione di 180.000 barili al giorno nel primo stadio ai 370.000 barili al giorno nel secondo stadio. Questa capacità produttiva rappresenta solo la prima fase di sviluppo: “Kashagan e i campi limitrofi nel Mar Caspio del Nord detengono riserve stimate in circa 35 miliardi di barili di olio in posto e i progetti di sviluppo futuri dimostrano il potenziale di significativo incremento dei volumi di produzione e posizionano Kashagan come importante contributore per il mercato mondiale dell’energia”.
L’Italia ospita l’Unione doganale tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan
Il 26 giungo a Roma si terra un convegno dell’Unione doganale tra Russia, Bielorussi e Kazakhstan, dedicato non solo alla cooperazione economica tra tre Paesi ex-sovietici, ma anche con l’Italia. Tema dell’avvenimento è lo spazio economico comune che vale per l’Italia oltre 34 miliardi di euro. I partecipanti, tra cui sono Grigory Rapota, Segretario di Stato Russia-Bielorussia, Claudia Bugno, Consigliere Network Globale, Agenzia per l’internazionalizzazione S.C.p.A, Antonio Fallico, Presidente Banca Intesa Russia e Presidente Associazione Conoscere Eurasia, Sergey Glaziev, Consigliere del Presidente della Federazione Russa, discuteranno sul tema quali opportunità di business per PMI italiani e del Lazio permetterà questa cooperazione.
L’Unione doganale è un progetto di integrazione riguardante lo spazio post-sovietico con l’obiettivo principale – la libera circolazione delle merci nei territori di Russia, Bielorussia e Kazakhstan. Il prossimo obiettivo è creare, entro il 1° gennaio del 2015, l’Unione economica eurasiatica, che abbraccerà molte più discipline economiche rispetto all’Unione doganale. Il nostro progetto rispecchia l’andamento del commercio mondiale.
a Roma il 26.06.2013 dalle 9 alle 14.15 presso il Tempio di Adriano in Piazza di Pietra_programma completo su http://www.conoscereeurasia.it/files/prg_doganale.pdf
Kazakhstan and Spain enhance military cooperation
Kazakhstan and Spain are enhancing cooperation in defense industry. The Defense Ministers of the two countries countries Adilbek Dzhaksybekov and Pedro Morenes Eulate met in Astana.
They discussed enhancement of the bilateral military and military-technical cooperation and exchanged opinions on a broad range of issues of global and regional security. Besides, the discussion covered Kazakhstan’s active participation in the peacemaking operations in partnership with other countries and organizations, including North-Atlantic Treaty Organization (NATO). Enhancement of the bilateral cooperation in defense industry was the key issue of the talks.
“Kazakhstan attaches great importance to development of relations with Spain. There is an active political dialog between our countries, the economic cooperation is developing and Spanish companies are successfully implementing joint projects at the territory of Kazakhstan, including in military-technical sector,” Dzhaksybekov said.
“Dopo l’ingresso del KZ nel WTO, le società locali sono a rischio chiusura”
Le grandi compagnie alimentari (FMCG – fast moving consumer goods) potrebbero arrestare la produzione una volta che il Kazakhstan entrerà nel WTO/OMC (Organizzazione mondiale del commercio), ha affermato il Direttore Generale della “Ararat JV” Rudik Mnatsakanyan in un’intervista a Tengrinews.
Secondo Mnatsakanyan, i produttori locali non verrebbero protetti dai prodotti importati, che sono anche di dubbia qualità. Egli non vede alcun motivo di importare prodotti che sono già ben prodotti dalle aziende locali.
“La produzione di lievito è localizzata ad Almaty. Potrebbe soddisfare pienamente l’intera richiesta del Kazakhstan, ma sta lavorando soltanto al 40-50% della propria capacità. Intanto, lievito di discutibile qualità viene importato dalla Cina, dalla Russia e dalla Turchia. Che bisogno c’è di fare tutto ciò? I nostri produttori kazaki non sono tutelati dal nostro Governo” ha aggiunto Mnatsakanyan.
Maggiori informazioni su :http://en.tengrinews.kz/opinion/379/
Il PIL del Kazakhstan GDP cresce del 5% nel periodo Gen-Mag 2013
“Secondo le stime preliminari, il PIL kazako è cresciuto del 5% nel periodo tra gennaio e maggio di quest’anno, di un 0,2% superiore alla crescita dello stesso periodo dell’anno precedente” ha affermato il Ministro dell’Economia e della Pianificazione budgetaria Yerbolat Dossayev .
“Siamo in linea con il programma di cresciuta pianificato, supponiamo che la crescita del PIL di questi 5 mesi rappresenti una crescita del PIL annuale al 6% entro la fine del 2013, considerando anche i profitti ridotti dell’agricoltura nel 2012 e la produzione raggiunta nel settore energetico” ha aggiunto il Ministro.
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