
Italia e Asia Centrale – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Tiberio Graziani – Chairman di Vision & Global Trends.
Il convegno “Italia e Asia Centrale”, promosso da Tiberio Graziani, chairman di Vision & Global Trends, ha rappresentato un momento di alto profilo istituzionale e scientifico dedicato al rafforzamento delle relazioni tra Roma e i cinque Paesi centroasiatici. La giornata ha visto la partecipazione di rappresentanti governativi italiani, tra cui il Vice Ministro Edmondo Cirielli, il Ministro Plenipotenziario Ludovico Serra, Capo Unità per la Federazione Russa, l’Europa Orientale, il Caucaso e l’Asia Centrale, e i cinque ambasciatori accreditati in Italia: Jamoliddin Ubaidullo (Tagikistan), Toily Komekov (Turkmenistan), Yerbolat Sembayev (Kazakistan), Taalai Bazarbaev (Kirghizistan) e Abat Fayzullaev (Uzbekistan). Al centro del dibattito, la promozione di una cooperazione strutturata in ambito politico, economico, culturale e accademico. La regione centroasiatica si configura oggi come un nodo strategico cruciale nel nuovo scenario multipolare globale: un ponte geopolitico tra Cina, Iran, Afghanistan e Russia, e uno snodo infrastrutturale chiave nell’ambito della Belt and Road Initiative. In questo contesto dinamico, l’Italia ha intensificato le proprie iniziative di soft power e diplomazia economica, sviluppando con il formato 1+5 – attivato dal MAECI già nel 2019 – uno strumento pionieristico di dialogo multilaterale tra Europa e Asia Centrale. Il convegno ha rappresentato un’opportunità per approfondire le dinamiche geopolitiche emergenti e per esplorare nuove vie di collaborazione tra l’Italia e i Paesi centroasiatici. La presenza di alti rappresentanti istituzionali e diplomatici ha confermato l’importanza strategica attribuita a quest’area nel quadro delle relazioni internazionali italiane, evidenziando l’impegno del nostro Paese nella promozione di un dialogo costruttivo e di una cooperazione sostenibile. L’incontro si è articolato in tre panel tematici, ognuno dei quali ha affrontato aspetti complementari del partenariato italo-centroasiatico:
– Il primo panel, moderato dal dr. Tiberio Graziani, ha messo al centro la dimensione politico-diplomatica, con interventi istituzionali di alto livello volti a delineare la visione strategica italiana nella regione;
– Il secondo panel, moderato dal dr. Fabrizio Vielmini, si è concentrato sulle iniziative avviate da parte italiana, analizzando i progetti in corso e le prospettive di cooperazione nei settori della gestione idrica, della sostenibilità e della connettività eurasiatica;
– Il terzo panel, moderato dal dr. Marco Centaro, ha posto l’attenzione sulla cooperazione accademica e scientifica, mettendo in luce il potenziale trasformativo della diplomazia universitaria e delle partnership nel campo della ricerca, della formazione e delle nuove
tecnologie.
Attraverso il contributo di rappresentanti istituzionali, accademici, diplomatici e imprenditoriali, il convegno ha fornito una visione integrata del partenariato tra l’Italia e l’Asia Centrale, delineando scenari futuri di collaborazione strutturata e multilivello.
• Primo panel: Diplomazia politica ed equilibrio multilaterale
Moderatore: Dr. Tiberio Graziani
Il primo panel del convegno “Italia e Asia Centrale” ha inaugurato i lavori con una serie di interventi ad alta densità istituzionale, diplomatica e strategica, rispecchiando l’approccio multilivello e la consapevolezza geopolitica che connotano la proiezione italiana verso la regione centroasiatica. Sotto la moderazione del Prof. Tiberio Graziani, il panel ha messo in luce l’intensificazione della cooperazione tra Roma e le capitali dell’Asia Centrale, nel quadro di un ordine globale in transizione. Attraverso gli interventi del Vice Ministro Edmondo Cirielli, dell’Ambasciatore Riccardo Sessa (Presidente della SIOI), è emersa con chiarezza la volontà italiana di consolidare un partenariato strutturato con i cinque Paesi dell’area – Tagikistan, Turkmenistan, Kazakistan, Kirghizistan e Uzbekistan – fondato su principi di reciprocità, rispetto della sovranità, sostenibilità e convergenza multilaterale. La presenza, in successione, dei cinque ambasciatori accreditati in Italia ha ulteriormente rafforzato la dimensione dialogica e paritaria dell’incontro, configurando il panel in una vera e propria
piattaforma di confronto tra visioni strategiche e interessi convergenti. Temi quali il rafforzamento del formato C5+1, la diplomazia culturale, la gestione sostenibile delle risorse naturali, lo sviluppo delle relazioni economiche e il ruolo dell’Italia come ponte tra Europa e Asia hanno costituito il filo conduttore del dibattito. Il panel ha così offerto una visione complessiva coerente dell’attuale indirizzo della politica estera italiana nella regione centroasiatica, evidenziando il crescente protagonismo del Paese quale attore credibile e affidabile all’interno di uno scenario internazionale sempre più multipolare.
– Edmondo Cirielli: Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Orario intervento: 15:00 – 15:15
L’intervento del Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Edmondo Cirielli, si è distinto per l’impronta marcatamente politico-istituzionale, articolandosi attorno a una visione sistemica e strategicamente consapevole delle relazioni tra l’Italia e i Paesi dell’Asia Centrale. In apertura, il Vice Ministro ha rievocato l’origine del suo coinvolgimento diretto nella regione, risalente a un’iniziativa del Prof. Tiberio Graziani presso la Camera dei Deputati, in occasione della presentazione del piano quinquennale dell-ex-Presidente kazako Nursultan Nazarbayev. Questo episodio, ha spiegato, ha rappresentato l’innesco di un percorso di approfondimento storico e geopolitico che lo ha portato a sviluppare relazioni stabili con tutti e cinque i Paesi dell’Asia Centrale. L’On. Cirielli ha sottolineato come la regione, pur nella pluralità dei percorsi nazionali, sia dotata di una coesione geografica e culturale profonda, collocandosi come snodo geostrategico tra Russia, Cina, Medio Oriente e Asia Meridionale. L’Italia, ha ricordato, è oggi il terzo partner commerciale complessivo dell’Asia Centrale, dopo Russia e Cina, con un interscambio in costante crescita. Tale risultato è frutto non solo di una presenza economica crescente, ma anche di un’impostazione diplomatica fondata sulla reciprocità e sull’assenza di logiche egemoniche. L’Italia – ha affermato – non si presenta come potenza imperialista, ma come potenza diplomatica, economica e culturale, “facilitatrice dei rapporti fra i popoli” e dunque capace di dialogare con tutti: con i Paesi arabi e Israele, con gli Stati Uniti e l’Unione Europea, con l’Africa e con l’Asia Centrale. Tale approccio inclusivo si traduce in iniziative concrete, come il finanziamento da 30 milioni di euro al Tagikistan, nonostante Cirielli stesso non abbia ancora visitato ufficialmente il Paese. Un passaggio centrale ha riguardato il progetto per la rigenerazione del Lago d’Aral, devastato da un disastro ecologico di origine sovietica. L’Italia, attraverso la società pubblica Sogesid, L’Italia, attraverso Sogesid, società in house del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), ha avviato uno studio di fattibilità volto al risanamento ambientale e socio-economico dell’area, da presentare all’Unione Europea per il cofinanziamento, con il coinvolgimento dei cinque Stati centroasiatici. Tale iniziativa rientra nella delega al Fondo Clima assegnata al Vice Ministro e riflette l’impegno italiano per la sostenibilità eurasiatica. Ampio spazio è stato altresì riservato alla dimensione della diplomazia culturale. L’Italia – ha ricordato l’Onorevole – è il Paese con il maggior numero di siti riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e finanzia circa 280 missioni archeologiche nel mondo, tra cui numerose in Asia Centrale. La cultura è per l’Italia non solo un vettore identitario, ma anche una leva diplomatica ed economica, grazie al turismo culturale, all’industria della conservazione e al restauro. Sul piano politico-diplomatico, l’On. Cirielli ha elencato i risultati raggiunti negli ultimi due anni: quattro visite ufficiali di capi di Stato centroasiatici in Italia, missioni del Ministro Tajani e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e l’organizzazione del formato 1+5 a Roma. Ha inoltre annunciato che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni visiterà Samarcanda e Astana, segnando una nuova fase di attenzione istituzionale verso la regione. Tali sviluppi – ha osservato – testimoniano non solo l’impegno dell’Italia, ma anche l’effetto di stimolo esercitato sull’Unione Europea, in analogia con quanto avvenuto con il Piano Mattei per l’Africa, dove l’attivismo italiano ha generato un’azione comunitaria rafforzata. In chiusura, il Vice Ministro ha posto l’accento sul valore politico della sovranità, affermando che l’Italia intende sostenere la capacità dei suoi partner di essere autonomi e resilienti, attraverso la promozione della crescita economica, dell’accesso tecnologico e della formazione. L’intervento si è concluso con una visione della politica estera italiana come strumento di stabilità e convergenza multilaterale, basata su trasparenza, lealtà e cooperazione orizzontale, in un mondo segnato dalla competizione sistemica ma anche dalla possibilità di alleanze tra civiltà.
– Messaggio del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale On. Antonio Tajani (Ministro Plenipotenziario Ludovico Serra, Capo Unità per la Federazione Russa, l’Europa Orientale, il Caucaso e l’Asia Centrale – MAECI)
Orario intervento : 15:15 – 15:25
Nel messaggio istituzionale trasmesso in occasione del convegno, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha voluto ribadire l’importanza attribuita alla regione centroasiatica nell’attuale proiezione geopolitica italiana. In apertura, il Ministro ha rivolto un saluto cordiale ai rappresentanti diplomatici e ai partecipanti, ringraziando in modo particolare gli ambasciatori presenti e gli organizzatori per aver promosso questo tavolo di confronto. Il ministro ha ricordato che l’interesse nazionale per l’Asia Centrale è testimoniato, tra l’altro, dalla prossima visita della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’area, a conferma di un impegno che si è andato rafforzando nel tempo. Il Vice Presidente del Consiglio ha evocato l’avvio di una linea d’azione prioritaria fin dal suo insediamento, sottolineando la coerenza tra atti diplomatici e visione strategica. In tal senso, ha ricordato la propria visita in Kazakistan già nel settembre 2020, prima dell’attuale incarico ministeriale, e la decisione di convocare a Villa Madama la prima conferenza ministeriale Italia–Asia Centrale, che ha riunito i Ministri degli Esteri di Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan e Turkmenistan. L’obiettivo, ha spiegato, era quello di istituire un formato di dialogo stabile e privilegiato, capace di stimolare collaborazioni strutturate anche nei settori più innovativi. Tra i principali ambiti di cooperazione identificati dal Ministro figurano l’energia, con particolare riferimento alle fonti rinnovabili e alla sicurezza degli approvvigionamenti, la gestione sostenibile delle risorse naturali, e in particolare dell’acqua, la connettività eurasiatica e il rafforzamento delle autonomie strategiche regionali. In questo contesto, ha inserito anche il nuovo “Piano per l’Export” presentato nelle settimane precedenti, che include un focus operativo specifico dedicato ai Paesi dell’Asia Centrale. Nel quadro delle sfide globali condivise, Tajani ha posto l’accento sulla necessità di un impegno congiunto nella lotta al terrorismo, nel contrasto ai traffici illeciti e nella cooperazione per la sicurezza, dichiarando la disponibilità italiana a condividere prassi e strumenti già adottati nel contesto nazionale. L’Italia si propone dunque non soltanto come partner economico, ma come interlocutore affidabile per la governance multilaterale e la promozione di stabilità, anche attraverso il trasferimento di competenze istituzionali e l’attivazione di forme avanzate di collaborazione. In chiusura, il messaggio ha riaffermato la volontà italiana di affiancare i Paesi dell’Asia Centrale in un percorso comune di crescita e apertura, nel pieno rispetto delle rispettive identità e priorità nazionali. Il Ministro ha espresso la convinzione che il dialogo tra Italia e Asia Centrale costituisca una delle nuove direttrici della politica estera italiana e debba essere alimentato da un impegno costante e strutturato. Ha quindi augurato buon lavoro ai partecipanti, aprendo simbolicamente i lavori del panel successivo.
– Ambasciatore Riccardo Sessa: Presidente della SIOI, già ambasciatore d’Italia e diplomatico di lungo corso
Orario intervento: 15:25 – 15:35
L’intervento dell’ambasciatore Riccardo Sessa, dopo un saluto cordiale al Vice Ministro e agli ambasciatori dei cinque Paesi dell’Asia Centrale, Sessa ha ringraziato Vision & Global Trends per l’organizzazione del convegno e per il coinvolgimento della SIOI, ponendo una riflessione di apertura sulla funzione della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale all’interno della politica estera italiana. L’ambasciatore ha chiarito che la SIOI, fondata nel 1944, rappresenta oggi una delle più antiche e autorevoli istituzioni di formazione e diplomazia multilivello in Italia, e ha già stabilito collaborazioni concrete con l’Uzbekistan in diversi ambiti. Ha annunciato la disponibilità immediata ad avviare progetti simili anche con gli altri Paesi dell’area, dichiarando con fermezza la piena apertura della SIOI a una cooperazione operativa. Sessa ha illustrato le due principali direttrici operative della SIOI: la formazione e la ricerca. In ambito formativo, ha evidenziato l’importanza del celebre corso di preparazione al concorso diplomatico, ma anche l’ampliamento progressivo verso percorsi professionalizzanti per giovani provenienti da Paesi terzi. In particolare, ha citato corsi già avviati con l’Uzbekistan in ambito pre-universitario e commerciale, nonché la disponibilità a progettare percorsi formativi su misura per diplomati e professionisti del Turkmenistan e degli altri Stati centroasiatici. Ha poi approfondito la seconda missione della SIOI, ovvero quella di think tank: uno spazio di ricerca dedicato all’analisi di scenari strategici, dotato di un osservatorio editoriale e di una collana in uscita interamente dedicata all’Asia Centrale. Il volume, già in preparazione, rappresenta un investimento scientifico concreto e simbolico, a conferma del ruolo che la regione ha assunto nella visione geopolitica della SIOI. L’intervento si è inoltre arricchito di spunti culturali e storico-identitari. Sessa ha rivendicato l’espressione “Italia come superpotenza culturale”, di cui si è detto orgogliosamente autore in tempi passati durante il suo incarico in Cina. Ha ricordato che l’Italia è il Paese con il maggior numero di siti patrimonio UNESCO e che tale centralità culturale è riconosciuta a livello globale come strumento di autorevolezza e attrazione. Nel corso del suo intervento, l’ambasciatore ha anche lanciato una proposta concreta: la creazione di un corso congiunto di studi sull’Asia Centrale, da strutturare in cooperazione tra il Ministero degli Esteri, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero del Commercio e delle Imprese. Tale proposta, pensata come strumento strutturale di conoscenza e raccordo tra istituzioni italiane e realtà centroasiatiche, si inserisce nell’ambizione della SIOI di accompagnare le trasformazioni globali con percorsi di alta formazione e cooperazione culturale. In chiusura, ha riconosciuto come i Paesi dell’Asia Centrale siano a pieno titolo nuovi attori dell’ordine internazionale, veri e propri “players” del mondo multipolare, con i quali l’Italia è chiamata a costruire relazioni sempre più articolate e strategiche. Ha quindi ribadito che la SIOI è pronta a sostenere, con il suo know-how e il suo network di ambasciatori, qualunque iniziativa promossa dalla Farnesina, augurando buon lavoro e rinnovando l’impegno istituzionale al servizio del dialogo interregionale.
– Jamoliddin Ubaidullo: Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica del Tagikistan in Italia
Orario intervento: 15:35 – 15:45
L’ambasciatore Jamoliddin Ubaidullo ha aperto il suo intervento esprimendo una profonda stima per l’intervento del Vice Ministro Edmondo Cirielli, lodandone la conoscenza dettagliata della regione e la dedizione personale alla cooperazione con i Paesi dell’Asia Centrale. Ha sottolineato come il conferimento della delega al Vice Ministro abbia segnato un punto di svolta nella qualità del dialogo bilaterale, contribuendo a rafforzare sensibilmente le relazioni con il Tagikistan e l’intera regione. L’intervento ha ripercorso i progressi compiuti negli ultimi quattro anni, evidenziando l’intensificazione dei rapporti politici, economici e culturali. In particolare, Ubaidullo ha ricordato con favore la recente visita del Presidente del Tagikistan in Italia, sottolineandone il ruolo nell’approfondimento della cooperazione. Ha inoltre ribadito che le relazioni tra Italia e Tagikistan si fondano sul rispetto reciproco e sulla considerazione degli interessi comuni. Un passaggio centrale è stato dedicato alla cooperazione economica e industriale. L’ambasciatore ha sottolineato il valore del supporto tecnico italiano e degli investimenti ricevuti, in particolare nei settori delle energie rinnovabili, dell’agricoltura e delle infrastrutture. Ha manifestato apertura e interesse per una maggiore presenza delle imprese italiane in Tagikistan, dichiarando che il governo tagiko è impegnato a creare condizioni favorevoli per gli investitori e ad accompagnarli nel loro percorso di sviluppo locale. Sul piano politico-strategico, Ubaidullo ha riconosciuto il contributo dell’Italia alla stabilità e alla sicurezza regionale, in particolare attraverso le organizzazioni internazionali. Ha rimarcato la convergenza di intenti tra i due Paesi nella lotta contro il terrorismo e contro i traffici illeciti, evidenziando l’importanza del dialogo aperto come fondamento della pace e della prosperità condivisa. L’ambasciatore ha poi espresso grande attesa per il vertice C5+1 che si terrà ad Astana, definendolo un momento cruciale per rafforzare le relazioni multilaterali e per consolidare le iniziative comuni nei settori dell’energia, della scienza, della cultura, del turismo, della sicurezza e dello sviluppo sostenibile. Ha auspicato che il formato C5+1 possa divenire un quadro permanente per il coordinamento regionale tra l’Italia e i Paesi dell’Asia Centrale. In conclusione, ha descritto la relazione tra Italia e Tagikistan come una “amicizia forte”, fondata su valori comuni, fiducia reciproca e volontà di collaborazione effettiva, sottolineando l’importanza di proseguire il dialogo per affrontare congiuntamente le sfide regionali e globali e per assicurare uno sviluppo condiviso.
– Toily Komekov: Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica del Turkmenistan in Italia
Orario intervento: 15:45 – 15:55
L’ambasciatore Toily Komekov ha aperto il proprio intervento ringraziando il Governo italiano per l’invito e l’eccellente organizzazione del convegno, sottolineando l’impegno delle autorità italiane – in particolare del Ministro Tajani e del Vice Ministro Cirielli – nel favorire un dialogo strutturato con i Paesi dell’Asia Centrale. Ha posto l’accento sul valore simbolico e operativo del vertice C5+1 previsto per il 30 maggio ad Astana, considerandolo un segnale concreto della volontà comune di rafforzare l’interazione multilaterale in uno scenario internazionale in rapida evoluzione. Nel ricostruire l’evoluzione dei rapporti bilaterali, ha ricordato che le relazioni diplomatiche tra Italia e Turkmenistan sono state ufficialmente stabilite il 9 gennaio 1992 e hanno trovato sviluppo su basi di rispetto, fiducia e dialogo costruttivo. In questo quadro, l’ambasciatore ha evidenziato il ruolo di alcuni settori chiave della cooperazione economica – tra cui energia, infrastrutture, trasporti, agricoltura e industria meccanica – soffermandosi in particolare sull’ampliamento degli scambi in ambito agroalimentare e tessile. Ha sottolineato inoltre l’intensificarsi degli scambi economici tra i due Paesi, che hanno registrato una crescita significativa negli ultimi anni, nonostante le difficoltà del contesto post-pandemico e globale. Tra i settori più dinamici ha segnalato proprio quello agro-tessile-alimentare, dove le imprese italiane hanno mostrato capacità di integrazione e valorizzazione delle filiere locali. Secondo le stime turkmene, nel corso dell’anno 2025 l’interscambio commerciale tra Italia e Turkmenistan è destinato ad aumentare del 30% rispetto ai livelli precedenti, confermando una tendenza strutturale alla crescita. Sul piano culturale e scientifico, Komekov ha richiamato l’organizzazione di mostre archeologiche a Roma con reperti provenienti dai siti storici di Nisa, Merv e Margiana, frutto della cooperazione tra istituzioni italiane e turkmene. Ha espresso gratitudine all’Italia per il contributo nella valorizzazione del patrimonio storico e archeologico del Turkmenistan, richiamando anche l’intervento del Vice Ministro Cirielli che aveva sottolineato la centralità della diplomazia culturale. Ha poi menzionato la recente visita a Roma della delegazione guidata dal Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri, occasione nella quale è stato siglato un importante pacchetto di accordi bilaterali con il Ministro Tajani e il Vicepremier Salvini, rafforzando così la cornice giuridica e politica della cooperazione bilaterale. In conclusione, l’ambasciatore ha voluto sottolineare come il Turkmenistan si appresti a celebrare nel 2025 il trentesimo anniversario della propria politica di neutralità permanente, riconosciuta a livello internazionale e considerata il fondamento dell’identità diplomatica del Paese. Tale principio, ha precisato, guida l’impegno del Turkmenistan nella promozione della pace, della stabilità regionale e del dialogo equidistante tra i partner. Ha ribadito infine che la cooperazione con l’Italia si fonda su principi condivisi di rispetto della sovranità, apertura e fiducia reciproca, e rappresenta oggi una piattaforma concreta di sviluppo bilaterale.
– Yerbolat Sembayev: Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica del Kazakistan in Italia
Orario intervento: 15:55 – 16:05
L’ambasciatore Yerbolat Sembayev ha centrato il proprio intervento su una visione dinamica e multilivello delle relazioni tra Italia e Kazakistan, sottolineando il carattere amichevole e costruttivo del legame bilaterale. Ha dichiarato: “vedo che quasi tutti qui sono amici dell’Asia Centrale e del Kazakistan”, esprimendo soddisfazione per il clima di rispetto e condivisione. L’Italia, ha detto, è uno dei partner strategici del Kazakistan in Europa, con cui intrattiene rapporti consolidati basati sulla fiducia reciproca e su un approccio pragmatico alla
cooperazione. Ha ricordato che l’Italia è oggi il terzo partner economico del Kazakistan, preceduta solo da Russia e Cina. L’interscambio bilaterale nel 2023 ha raggiunto i 15 miliardi di dollari, cifra salita nel 2024 a un record di 20 miliardi. Ha sottolineato il valore comparativo
di questo dato, osservando che l’interscambio tra Italia e Giappone, entrambi membri del G7, si attesta intorno ai 15 miliardi, così come quello tra Italia e India, entrambi membri del G20. Questo raffronto serve, ha osservato, a sottolineare come il Kazakistan abbia oggi un peso comparabile tra i maggiori partner commerciali dell’Italia. Ha espresso soddisfazione per la visita del Presidente del Kazakistan a Roma nel 2024 e per l’attesa visita ufficiale della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad Astana, che rappresenta un passo altamente simbolico verso il consolidamento del partenariato politico. Ha inoltre ricordato la prima visita ufficiale del Ministro degli Esteri italiano in Kazakistan nel settembre 2023, oltre alla regolare attività del gruppo intergovernativo, coordinato con il Vice Ministro Edmondo Cirielli. Questi contatti ad alto livello testimoniano, secondo l’ambasciatore, un orientamento comune verso un rafforzamento stabile e duraturo della cooperazione bilaterale. L’ambasciatore ha sottolineato che l’Italia rappresenta per il Kazakistan un ponte naturale verso l’Unione Europea, grazie alla sua posizione attiva e alla profonda comprensione delle peculiarità della regione. Ha elogiato la capacità italiana di coniugare relazioni istituzionali solide con una tradizione imprenditoriale dinamica, che trova particolare interesse nei settori dell’energia, dell’agroindustria, dell’alta tecnologia e delle infrastrutture. Ha segnalato un crescente coinvolgimento di aziende italiane in progetti kazaki connessi alla transizione energetica, alla logistica integrata e alla formazione tecnica. Nel quadro della cooperazione multilaterale, ha ribadito l’importanza del formato C5+1, lanciato nel 2019 proprio su iniziativa italiana, e considerato uno dei principali strumenti per il dialogo strutturato tra Europa e Asia Centrale. Ha auspicato che il prossimo vertice in programma ad Astana, primo nella storia del formato Italia–Asia Centrale, possa rappresentare un salto di qualità nella cooperazione interregionale, generando risultati concreti e reciprocamente vantaggiosi. Ha sottolineato come i principali ambiti trattati nel formato includano lo sviluppo infrastrutturale, la transizione digitale e le strategie di adattamento al cambiamento climatico. Sembayev ha affermato che l’Asia Centrale possiede un grande potenziale per lo sviluppo sostenibile e per la costruzione di nuove relazioni internazionali basate sul reciproco vantaggio. Il Kazakistan si presenta oggi come un Paese giovane, con un’economia in crescita e una posizione geostrategica cruciale, caratteristiche che lo rendono un attore centrale nei processi di integrazione regionale. Ha aggiunto che, grazie agli sforzi condivisi tra i Paesi centroasiatici, il ruolo dell’intera regione sta crescendo anche come soggetto autonomo delle politiche internazionali. Ha inoltre rilevato l’aumento delle tensioni geopolitiche globali e delle rivalità commerciali, sottolineando come in questo contesto l’ampliamento della cooperazione interregionale, in particolare tra Asia Centrale e Unione Europea, assuma oggi un significato strategico. L’ambasciatore ha ribadito che l’Italia, grazie al suo impegno istituzionale e alla sua sensibilità verso le specificità centroasiatiche, rappresenta un partner affidabile e un promotore attivo degli interessi dell’Asia Centrale nello spazio europeo. In chiusura, ha elogiato l’iniziativa italiana del 2019 che ha dato avvio al formato C5+1, considerandola una prova della visione strategica di Roma, e ha salutato con favore il vertice imminente di Astana come una tappa fondamentale verso una cooperazione sempre più strutturata. Ha concluso sottolineando che l’incontro di Roma rappresenta una piattaforma importante per discutere iniziative concrete, rafforzare la comprensione reciproca e consolidare un partenariato duraturo tra le due regioni.
– Taalai Bazarbaev: Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica del Kirghizistan in Italia
Orario intervento: 16:05 – 16:15
L’ambasciatore Taalai Bazarbaev ha aperto il suo intervento esprimendo un sentito apprezzamento per l’organizzazione del convegno, per l’ospitalità offerta e per l’alto livello di partecipazione istituzionale, con un particolare ringraziamento rivolto al Vice Ministro degli Affari Esteri Edmondo Cirielli. Ha evidenziato il clima di rispetto e fiducia reciproca che caratterizza i rapporti tra Kirghizistan e Italia, sottolineando il valore della continuità diplomatica e della cooperazione sviluppata a diversi livelli tra i due Paesi. L’ambasciatore ha posto l’accento sul posizionamento geografico del Kirghizistan, definendolo un nodo cruciale dell’Asia centrale, con una vocazione naturale a fungere da punto di raccordo tra diverse aree strategiche della regione eurasiatica. In tal senso, ha sostenuto che la politica estera del suo Paese si fonda su un approccio multilivello e su una forte proiezione cooperativa, tanto verso i partner regionali quanto verso le potenze europee. L’Italia, ha precisato, rientra tra i partner più affidabili e ben disposti al dialogo paritario. Ha inoltre ribadito la centralità dell’interazione tra il Kirghizistan e i suoi Paesi limitrofi, rimarcando che lo sviluppo delle relazioni bilaterali e multilaterali avviene sempre in una cornice orientata alla stabilità, alla complementarità economica e al rispetto dei modelli di sviluppo dei singoli Stati. In questo contesto, ha espresso l’auspicio che l’Italia possa rafforzare il proprio ruolo nella regione, anche attraverso un sostegno attivo in settori chiave come la tecnologia, l’innovazione applicata, l’ingegneria industriale, l’agricoltura avanzata e la gestione delle risorse idriche. Bazarbaev ha evidenziato l’esistenza di numerosi punti in comune tra il Kirghizistan e l’Italia, tra cui una cultura orientata alla cooperazione, la valorizzazione delle risorse naturali, l’importanza attribuita alla formazione tecnica e la volontà di integrarsi nei grandi circuiti di interscambio internazionale. In questa ottica, ha sottolineato la disponibilità del proprio Paese a incentivare forme innovative di collaborazione, basate su partenariati pubblico-privati e su programmi di capacity building co-gestiti. Nel suo intervento, ha altresì auspicato che il formato C5+1 continui a rappresentare un quadro operativo efficace per articolare iniziative condivise tra Asia Centrale e Occidente. Ha infine rivolto un invito all’Italia a sostenere attivamente i Paesi dell’area nell’ambito della transizione tecnologica e industriale, riconoscendo nella competenza tecnica italiana un asset rilevante per la modernizzazione delle economie centroasiatiche. L’intervento si è concluso con un forte richiamo all’approfondimento delle relazioni bilaterali, nella convinzione che il rafforzamento della cooperazione tra Italia e Kirghizistan possa contribuire alla stabilità regionale e all’emersione di nuove opportunità comuni.
– Abat Fayzullaev: Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica dell’Uzbekistan in Italia
Orario intervento: 16:15 – 16:25
L’ambasciatore Abat Fayzullaev ha aperto il suo intervento ringraziando le autorità italiane per l’organizzazione dell’evento e per la costante attenzione rivolta ai Paesi dell’Asia Centrale. Ha espresso parole di riconoscenza nei confronti del Vice Ministro Edmondo Cirielli e del Ministro Antonio Tajani, sottolineando la disponibilità dell’Italia a costruire relazioni paritarie e fondate sulla fiducia reciproca. Ha ricordato, inoltre, l’importanza attribuita dal governo uzbeko ai rapporti con l’Italia, considerata un partner affidabile in ambito europeo e mediterraneo. L’ambasciatore ha evidenziato i risultati raggiunti negli ultimi anni nella cooperazione tra Italia e Uzbekistan, soprattutto in ambito commerciale, culturale ed educativo. Ha richiamato le visite ad alto livello tra le due capitali e ha segnalato l’aumento degli investimenti italiani in settori strategici quali l’industria tessile, l’agroalimentare, le tecnologie ambientali e la formazione tecnica. In particolare, ha sottolineato la volontà dell’Uzbekistan di ampliare la propria base produttiva attraverso lo scambio di know-how, l’importazione di macchinari innovativi e la collaborazione con università e centri di ricerca italiani. Ha dichiarato che la cooperazione bilaterale con l’Italia, iniziata oltre trent’anni fa, si è trasformata in una relazione matura, forte e prevedibile. Negli ultimi anni le relazioni sono state elevate al livello di partenariato strategico, con l’obiettivo di intensificare la collaborazione in più settori. È attesa a breve una visita della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Uzbekistan, che rappresenterà un passo significativo nel consolidamento politico bilaterale. Il Paese attende anche l’avvio del primo dialogo strategico Italia-Uzbekistan e di consultazioni politiche regolari, già annunciate dal Vice Ministro Cirielli, che ha ricevuto invito formale per una visita bilaterale a Tashkent. Fayzullaev ha ribadito l’impegno dell’Uzbekistan in favore di una politica estera costruttiva e multilaterale, ispirata ai principi della stabilità regionale, del rispetto reciproco e dello sviluppo sostenibile. In questo quadro, ha auspicato una maggiore partecipazione dell’Italia ai progetti infrastrutturali e industriali in corso nel Paese, con un’attenzione particolare per i corridoi di trasporto eurasiatici, la digitalizzazione dei servizi pubblici e il settore delle energie rinnovabili. Ha sottolineato inoltre il ruolo crescente dell’Uzbekistan come ponte tra Europa e Asia, e come promotore di connettività regionale e dialogo interstatale. Ha evidenziato che l’Asia Centrale non può affrontare le sfide globali da sola e ha sottolineato la necessità di una cooperazione internazionale più stretta. Ha citato una previsione dell’EBRD secondo cui il PIL aggregato della regione crescerà del 6% nel 2024, evidenziando un dinamismo superiore a quello di altre regioni del mondo. Ha ripreso le parole del Presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev durante il primo vertice Asia Centrale–Unione Europea di Samarcanda, sottolineando che oggi la regione è più unita, più forte, aperta al dialogo e pronta a partenariati a tutto campo. Ha indicato che finora la cooperazione con l’Italia si è concentrata soprattutto sul dialogo politico e su alcuni progetti green, ma ha auspicato un rafforzamento della dimensione tecnica, industriale e formativa. In particolare, ha proposto di rafforzare la presenza italiana nei settori energetico e ambientale, nelle infrastrutture e nei minerali critici, invitando aziende italiane a partecipare al Forum Internazionale sugli Investimenti FORCE Tashkent dell’11–12 giugno. L’evento riunirà rappresentanti di oltre 50 Paesi, costituendo una piattaforma per nuove partnership pubblico-private. Ha inoltre individuato la connettività commerciale e logistica come asse di sviluppo prioritario, proponendo una maggiore integrazione tra l’Uzbekistan e le reti europee tramite strumenti finanziari e tecnologie italiane. Ha sottolineato anche il potenziale nello stimolare catene di valore nel settore agricolo e agroalimentare, citando come esempio di successo la collaborazione italo-uzbeka sulla produzione dello zafferano. Riferendosi al disastro ambientale del Lago d’Aral, ha espresso apprezzamento per il progetto promosso dall’Italia volto alla sua rigenerazione ambientale e socio-economica, e ha invitato le imprese italiane a partecipare all’Eco Expo Central Asia, che si terrà a Tashkent dal 19 al 21 giugno. Infine, ha richiamato l’importanza degli scambi culturali e accademici, citando il Forum dei Rettori italo-uzbeki organizzato nel 2023 a Tashkent con la partecipazione di 23 università italiane. Ha menzionato la crescita del turismo tra i due Paesi, favorito dalla liberalizzazione dei visti, e ha indicato che il numero di visitatori italiani in Uzbekistan è quintuplicato negli ultimi tre anni, raggiungendo quota 45.000. Ha concluso sottolineando l’importanza del formato C5+1, lanciato dall’Italia nel 2019, come piattaforma efficace per il dialogo politico multilaterale, con focus su infrastrutture, digitalizzazione e cambiamento climatico.
• Secondo Panel: Cooperazione regionale
Moderatore: Dr. Fabrizio Vielmini
Il secondo panel ha esplorato le prospettive della cooperazione economica tra l’Italia e i Paesi dell’Asia Centrale, mettendo in luce il nesso crescente tra diplomazia economica, sostenibilità ambientale e infrastrutture strategiche. Moderato da Fabrizio Vielmini, già professore associato di Relazioni internazionali alla Webster University di Tashkent (Uzbekistan), esperto in politica estera, storia e affari della Russia, del Caucaso e dell’Asia Centrale, il dibattito ha evidenziato come l’Asia Centrale stia assumendo un ruolo sempre più centrale nelle strategie italiane di diversificazione dei mercati, di transizione verde e di internazionalizzazione industriale. Attraverso gli interventi di Federico Failla (MAECI), Marco Riccardo Rusconi (AICS), Laurent Franciosi (CDP) e Giorgia Scopece (SOGESID), è stato delineato un quadro operativo concreto e multilivello, che include strumenti finanziari, progetti pilota e partenariati istituzionali. Le sfide condivise legate al cambiamento climatico, alla gestione delle risorse idriche, alla connettività logistica e alla valorizzazione delle risorse naturali sono state affrontate con una prospettiva integrata, evidenziando l’approccio italiano basato sulla co-progettazione, sulla cooperazione inclusiva e sull’adattamento alle specificità locali. È emersa, in particolare, la visione dell’Asia Centrale come potenziale laboratorio per modelli innovativi di sviluppo sostenibile, capaci di combinare know-how italiano, investimenti pubblici e privati e una visione comune orientata alla resilienza, alla transizione ecologica e al rafforzamento delle infrastrutture produttive e ambientali. È stata ribadita l’importanza dell’assicurare sostenibilità alle attuali iniziative e del favorire la massima sinergia fra tutti gli attori italiani già presenti o interessati ad interagire con la regione
– Federico Failla: Ambasciatore, Coordinatore Italiano del Ministero Meeting Italia – Asia Centrale – MAECI
Orario intervento: 16:30– 16:40
L’intervento di Federico Failla si è focalizzato sul ruolo dell’Italia nell’ambito della cooperazione regionale con i Paesi dell’Asia Centrale, con particolare attenzione alla dimensione sistemica e interconnessa delle sfide condivise. In apertura, Failla ha l’iniziativa italiana del formato C5+1, evidenziando come il dialogo tra Italia e i cinque Paesi centroasiatici abbia raggiunto un punto di maturazione rilevante, che culminerà con il primo vertice ufficiale previsto per la fine di maggio. L’obiettivo, ha spiegato, è quello di trasformare tali appuntamenti in piattaforme stabili e continuative, capaci di generare follow-up concreti e rafforzare nel tempo le relazioni tra i partner. Failla ha sottolineato che l’approccio italiano si basa sulla volontà di costruire risposte comuni a problemi globali, partendo da sfide strutturali come la gestione delle risorse idriche, la transizione energetica, l’agricoltura sostenibile, la connettività e lo sviluppo territoriale. Ha rilevato come l’Italia condivida con i Paesi dell’Asia Centrale molte delle medesime vulnerabilità climatiche, come la siccità e le inondazioni, e come ciò costituisca la base per un partenariato autentico, non paternalistico, fondato sull’esperienza e sulla collaborazione. Nel suo discorso, ha evidenziato che molte delle sfide attuali non hanno risposte precostituite, richiedendo un’azione collettiva che coinvolga istituzioni, università, centri di ricerca, imprese e società civile. In particolare, ha posto l’accento sulla necessità di costruire quadri regolatori condivisi, soprattutto su scala regionale, in settori come le risorse idriche, l’energia e la connettività. Ha osservato che problemi come l’accesso all’acqua e le reti infrastrutturali superano le frontiere nazionali e richiedono approcci multilivello e integrati. Un altro punto chiave ha riguardato il tema delle catene del valore globali. Failla ha rilevato come l’attuale contesto internazionale, segnato da crisi, interruzioni e riassetti geopolitici, offra anche opportunità per ripensare e riarticolare le filiere produttive e commerciali. In questo quadro, la cooperazione tra Italia e Asia Centrale può rafforzarsi ulteriormente, valorizzando competenze complementari, risorse naturali e capacità tecnologiche, in particolare nei settori delle materie prime critiche e della trasformazione industriale sostenibile. In conclusione, il Direttore AICS ha delineato un approccio fondato sulla co-progettazione delle soluzioni, sul trasferimento di competenze e sull’integrazione di conoscenze locali e internazionali, auspicando che il partenariato con l’Asia Centrale possa rappresentare un laboratorio avanzato per modelli cooperativi resilienti, inclusivi e orientati alla sostenibilità di lungo periodo.
– Marco Riccardo Rusconi: Direttore, Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS)
Orario intervento: 16:40 – 16:50
L’intervento del Direttore Marco Riccardo Rusconi ha approfondito il ruolo operativo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nella regione centroasiatica, mettendo in luce la strategia multilivello promossa dall’Italia attraverso una diplomazia tecnico-istituzionale orientata alla sostenibilità e all’inclusione. In apertura, Rusconi ha ricordato che AICS, sotto la direzione politica e la vigilanza del Ministero degli Affari Esteri, progetta, implementa e monitora gli interventi di cooperazione internazionale finanziati con fondi pubblici. Ha sottolineato come l’Agenzia sia stata coinvolta fin dall’inizio nel rilancio delle relazioni tra Italia e Asia Centrale all’interno del formato C5+1, avviando un primo progetto pilota con il sostegno diretto del Ministro Tajani e del Vice Ministro Cirielli. Partendo dalla consapevolezza condivisa delle vulnerabilità climatiche comuni (siccità, inondazioni, desertificazione), Rusconi ha proposto un modello di intervento centrato sulla valorizzazione delle risorse naturali e sulla rigenerazione degli ecosistemi locali. Citando lo scrittore kirghiso Čyngyz Ajtmatov, ha ribadito l’importanza di “prendersi cura delle cose che devono durare nel tempo”, identificando tra queste l’acqua come bene primario e strumento di coesione regionale. Ha ricordato che in Asia Centrale vi sono Paesi con eccesso d’acqua e altri in grave carenza, e che l’Italia, pur non essendo immune da crisi idriche, ha saputo costruire un modello di sviluppo agricolo resiliente, efficiente e decentralizzato. Proprio questa esperienza italiana, secondo Rusconi, può diventare risorsa condivisa per promuovere sviluppo agricolo sostenibile, sicurezza alimentare e cooperazione decentrata. Ha illustrato in tal senso l’inclusione del Tajikistan e del Kirghizistan tra i Paesi prioritari nel nuovo Documento triennale di programmazione, evidenziando l’approccio multi-attore che caratterizza la cooperazione italiana: ministeri, agenzia, sistema universitario, centri di ricerca, imprese pubbliche e private. Un passaggio centrale ha riguardato il progetto per la rigenerazione del Mare d’Aral, sviluppato in collaborazione con Sogesid, eccellenza italiana nella gestione integrata delle acque. L’obiettivo è avviare un progetto-pilota su aree geografiche mirate (geo-cluster), capaci di generare esperienze replicabili a partire dal contatto diretto con le comunità locali. Rusconi ha evidenziato come la cooperazione italiana intervenga non solo su scala ambientale, ma anche socio-economica, per ricostruire le reti di vita e lavoro compromesse dalla catastrofe ecologica. Ha poi ricordato l’importante ruolo del Politecnico di Torino nella regione, attivo con oltre 1.500 studenti coinvolti in programmi di scambio o formazione in loco. Con il Politecnico si stanno progettando interventi nei settori della certificazione agroalimentare e della standardizzazione produttiva, prerequisiti essenziali per l’accesso ai mercati internazionali. Infine, Rusconi ha richiamato l’esperienza italiana nella valorizzazione delle aree montane,
proponendo la promozione di un turismo sostenibile di montagna nei Paesi dell’Asia Centrale. Questo tipo di turismo, ha sottolineato, genera servizi, opportunità locali e infrastrutture leggere che valorizzano territori spesso remoti e marginali. In chiusura, ha ribadito che l’Italia non si propone come potenza tecnocratica, ma come facilitatore di partenariati solidi e inclusivi, capace di adattare la propria esperienza alle specificità locali. L’intervento ha restituito un quadro di cooperazione come processo di ascolto, co-progettazione e fiducia reciproca, fondato sulla volontà di condividere soluzioni durevoli, nel rispetto dei contesti e delle persone.
– Laurent Franciosi: Responsabile Sviluppo Mercati Internazionali, Cassa Depositi e Prestiti (CDP)
Orario intervento: 16:50 – 17:00
Nel suo intervento, Laurent Franciosi ha delineato la strategia della Cassa Depositi e Prestiti (CDP) nel rafforzamento dei legami economici tra l’Italia e i Paesi dell’Asia Centrale, inquadrando il tema nella più ampia cornice delle trasformazioni geopolitiche globali. Ha evidenziato come le attuali tensioni internazionali, la ristrutturazione delle catene del valore e l’instabilità commerciale stiano spingendo l’Italia, tradizionalmente orientata all’export, a diversificare i propri mercati di riferimento e a promuovere nuovi poli di cooperazione economica. In questo contesto, Franciosi ha ricordato che la CDP ha aderito pienamente al piano d’azione per l’export nei Paesi ad alto potenziale, promosso dal Ministero degli Esteri, che individua l’Asia Centrale come una delle cinque regioni prioritarie. Ha sottolineato la valenza strategica della regione, non solo per la sua posizione geografica lungo i corridoi logistici euroasiatici, ma anche per i suoi tassi di crescita. Le stime della Banca Asiatica di Sviluppo indicano infatti una crescita regionale del 5,4% per il 2025, più del doppio della media globale. Nel 2023, le esportazioni italiane verso l’Asia Centrale hanno superato i 2,2 miliardi di euro, con un incremento superiore al 10% rispetto all’anno precedente. CDP, ha spiegato Franciosi, è attivamente impegnata nel sostenere questo trend, traducendo le opportunità in progetti finanziabili nei settori chiave: infrastrutture, energia, macchinari industriali, agroindustria e tessile. Ha illustrato gli strumenti principali attivati da CDP a supporto delle imprese italiane: Linee di credito a medio-lungo termine per l’internazionalizzazione: quasi 500 milioni di euro erogati nell’ultimo anno; Export credit e prestiti a grandi buyer internazionali, in collaborazione con SACE e SIMEST, per un valore complessivo di 3 miliardi di euro; Accordi di co-investimento, come quello siglato con il Fondo Sovrano del Kazakistan (Samruk-Kazyna) durante la visita ufficiale a Roma del Presidente della Repubblica kazaka, con l’obiettivo di promuovere scambi tecnologici e sinergie industriali. Franciosi ha poi richiamato il ruolo della CDP come istituzione finanziaria per la cooperazione allo sviluppo. In tale veste, l’ente mobilita sia risorse pubbliche sia fondi propri per sostenere imprese e governi partner nella transizione sostenibile. Ne è un esempio la linea di credito da 200 milioni di euro concessa alla Development Bank of Kazakhstan nel dicembre 2024, finalizzata al finanziamento di infrastrutture energetiche e trasportistiche, con garanzia di SACE. Ha inoltre annunciato che, in occasione dell’imminente missione istituzionale italiana in Asia Centrale, CDP ufficializzerà il sostegno a un ulteriore Paese dell’area per progetti di decarbonizzazione, utilizzando le risorse del Fondo Italiano per il Clima, il principale strumento pubblico nazionale per il raggiungimento degli obiettivi ambientali internazionali. Un passaggio è stato dedicato anche alla piattaforma di business matching sviluppata da CDP in collaborazione con il Ministero degli Esteri, attiva in 20 Paesi. L’obiettivo è facilitare l’incontro tra imprese italiane e controparti estere, e la piattaforma sarà estesa anche ai Paesi dell’Asia Centrale entro il 2025. In conclusione, Franciosi ha ribadito che la cooperazione economico-finanziaria tra Italia e Asia Centrale è uno degli assi strategici del nuovo corso internazionale del “Sistema Paese”, e ha auspicato che l’incontro rappresenti un passo ulteriore per rafforzare le sinergie pubblico-private nell’ambito dell’internazionalizzazione produttiva, della diplomazia economica e dello sviluppo sostenibile.
– Giorgia Scopece: Direttrice Cooperazione Internazionale, SOGESID
Orario intervento: 17:00 – 17:10
L’intervento della dott.ssa Giorgia Scopece ha offerto un’analisi approfondita dell’evoluzione, degli obiettivi e della metodologia del progetto di gestione idrica promosso da SOGESID S.p.A., società in house del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel quadro della cooperazione ambientale tra l’Italia e i Paesi dell’Asia Centrale. Il progetto, avviato ufficialmente un anno prima in occasione della Conferenza C5+1, si configura come una delle iniziative cardine della diplomazia tecnico-istituzionale italiana nella regione. La direttrice ha ricordato che il progetto è stato formalmente avviato con la sottoscrizione di un’intesa tra l’Amministratore Delegato di SOGESID e il Direttore Generale dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Su impulso del Vice Ministro Edmondo Cirielli, è stato definito un programma di intervento pluriennale della durata di sei anni, articolato in due fasi: una prima fase di studio e progetti pilota; una seconda fase dedicata alla realizzazione estesa delle iniziative. Scopece ha sottolineato due elementi fondanti del progetto: un approccio integrato e sistemico alle problematiche ambientali e un investimento continuativo nella formazione e nella capacity building. Ha osservato come la sostenibilità ambientale sia una condizione abilitante per lo sviluppo economico e per l’efficacia di qualsiasi investimento infrastrutturale o produttivo, facendo esplicito riferimento alla sinergia con CDP. Il coinvolgimento di SOGESID, società pubblica operante da oltre trent’anni nel settore ambientale, è stato motivato dalla sua neutralità, esperienza trasversale e capacità di operare per l’interesse pubblico. Ha ricordato che la società opera per il governo italiano in settori chiave: gestione idrica, dissesto idrogeologico, bonifiche ambientali, biodiversità, efficientamento energetico. Un elemento centrale dell’intervento è stato dedicato al Mare d’Aral, definito ancora “mare” come richiamo simbolico. SOGESID sta portando avanti uno studio di fattibilità per la rigenerazione territoriale dell’area, con una metodologia basata sul coinvolgimento diretto delle amministrazioni centrali dei cinque Paesi centroasiatici e sulla definizione partecipata di aree geografiche pilota. Dal settembre 2023 a oggi, sono già state condotte quattro missioni, con una quinta prevista a giugno. La metodologia adottata privilegia il lavoro sul campo rispetto a modelli elaborati a tavolino, puntando a garantire l’effettiva realizzabilità e sostenibilità degli interventi. Scopece ha valorizzato l’approccio multifattoriale adottato, che ha visto il coinvolgimento fin dall’inizio di università italiane come La Sapienza e il Politecnico di Torino, poi esteso ad altri atenei già attivi nella regione. Ha precisato che l’obiettivo non è sovrapporsi ma coordinare e integrare le competenze accademiche esistenti, promuovendo un autentico sistema Italia in cui la formazione sia al centro dell’eredità lasciata dai progetti. In particolare, è stato ricordato come l’esperienza italiana nella forestazione e ingegneria ambientale venga trasferita per evitare errori compiuti in passato (es. piantumazioni non adatte al clima locale). L’intervento ha rimarcato la centralità del dialogo istituzionale e tecnico come chiave per la co-progettazione con i governi locali. L’obiettivo immediato è presentare, entro settembre 2025, lo studio di fattibilità definitivo, condiviso con tutti i cinque Paesi coinvolti, per avviare così la seconda fase del progetto. Il documento conterrà una mappatura di interventi mirati su: risorsa idrica, desertificazione, inquinamento, rigenerazione sociale e ambientale, e sarà presentato all’AICS per il finanziamento multilaterale. Scopece ha concluso affermando che la sostenibilità autentica è quella costruita insieme ai territori, con approcci flessibili, interdisciplinari e orientati al lungo periodo, e che il valore aggiunto del progetto risiede proprio nella sua natura partecipativa e condivisa sin dall’origine.
• Terzo Panel: Cooperazione accademica, alta formazione e nuove frontiere scientifiche
Moderatore: Dr. Marco Centaro
Il terzo panel, moderato da Marco Centaro, analista presso Vision & Global Trends, ha messo al centro il ruolo crescente dell’accademia nella costruzione di relazioni durature tra l’Italia e i Paesi dell’Asia Centrale, esplorando le potenzialità della diplomazia scientifica, della formazione congiunta e della cooperazione universitaria multilivello. Attraverso una ricca serie di interventi, da Giacomo Cao (DASS e CRS4) a Raffaele Marchetti (LUISS), Fabio L. Grassi (Sapienza), Sirio Zolea (Roma Tre) e Sergio Nisticò (Università di Cassino), sono emerse visioni convergenti sulla necessità di rafforzare le sinergie tra università, centri di ricerca e mondo imprenditoriale, promuovendo modelli di formazione transnazionale, scambio di competenze e integrazione culturale. Il panel ha evidenziato come l’alta formazione e la cooperazione accademica possano fungere da catalizzatori per relazioni stabili, inclusive e orientate alla crescita condivisa in un contesto multipolare in rapida trasformazione.
– Giacomo Cao – Presidente, Distretto AeroSpaziale della Sardegna (DASS)
Orario intervento: 17:15 – 17:25
Nel suo articolato intervento, Giacomo Cao ha preso la parola in una triplice veste istituzionale: in qualità di rappresentante del Distretto Aerospaziale della Sardegna, docente di Ingegneria Chimica e amministratore unico del CRS4 – Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna, fondato nel 1990 con la presidenza di Carlo Rubbia. Cao ha aperto con un’analisi delle opportunità di collaborazione accademica e scientifica tra l’Italia e i Paesi dell’Asia Centrale, ritenendo particolarmente agevole, e auspicabile, avviare protocolli tra atenei, in particolare con le due università sarde (Cagliari e Sassari), già membri del DASS. Ha manifestato la piena disponibilità ad attivare percorsi di cooperazione con le istituzioni accademiche dell’Asia Centrale, nel quadro di una diplomazia scientifica orientata all’alta formazione e allo scambio di competenze. Il nucleo dell’intervento ha riguardato però il settore aerospaziale e spaziale, con un focus sulle infrastrutture, le competenze e le possibilità di cooperazione bilaterale e multilaterale. Cao ha ricordato che i Paesi dell’Asia Centrale, eredi dell’esperienza sovietica, hanno storicamente rivestito un ruolo cruciale nell’ambito delle piattaforme di lancio spaziale, in particolare attraverso i siti come Baikonur. Tali infrastrutture, ha spiegato, sono tuttora operative e offrono prospettive importanti per le collaborazioni legate al lancio e alla gestione di satelliti. In questo contesto, ha invitato i rappresentanti dei Paesi dell’area a esplorare nuove opportunità di cooperazione con il distretto sardo. Ha annunciato che, grazie a un accordo siglato tra il DASS e il Ministero della Difesa italiano nel 2018 e rinnovato nel 2023, tutte le infrastrutture militari della Sardegna sono oggi disponibili per l’impiego civile in ambito aerospaziale. Tra queste ha menzionato il Poligono Interforze del Salto di Quirra e l’aeroporto di Tortolì-Arbatax, che consentono attività di test e validazione di velivoli senza pilota (UAV) di qualunque classe e dimensione. Ha sottolineato che tali strutture, già impiegate per la sperimentazione su larga scala, possono rappresentare un’opportunità concreta per i Paesi dell’Asia Centrale interessati allo sviluppo di applicazioni civili e dual-use dei droni. Un ulteriore punto di rilievo ha riguardato l’attività di lancio satellitare: tra i soci del DASS figura infatti AVIO, l’azienda italiana leader nella produzione di lanciatori spaziali (Vega), attiva anche in Sardegna con un importante centro per la validazione dei motori a propellente solido e liquido. Cao ha precisato che la Sardegna è oggi uno dei tre poli europei per i test di propulsione, insieme a Francia e Germania, evidenziando come questo patrimonio industriale-scientifico possa essere messo a disposizione di progetti comuni per la messa in orbita di satelliti, incluse le costellazioni nazionali dei Paesi stan. Infine, il professore ha spostato l’attenzione sul settore dell’informatica avanzata, illustrando l’attività del CRS4, centro che sta investendo su computazione quantistica e intelligenza artificiale ad alte prestazioni. Ha definito queste tecnologie come frontiere strategiche di sviluppo, suggerendo che anche l’Asia Centrale potrebbe investire in questi ambiti, tanto dal punto di vista della formazione specialistica quanto da quello applicativo-industriale. Ha esortato a non perdere l’occasione di formare “cervelli competenti” per governare le tecnologie del futuro, proponendo l’avvio di percorsi di alta formazione congiunta che uniscano capacità teorica e sperimentazione sul campo. L’intervento si è chiuso con un invito alla costruzione di un ecosistema tecnologico euroasiatico condiviso, basato sulla complementarità delle competenze, sulla neutralità scientifica e sulla volontà comune di orientare lo spazio, la terra e il digitale alla cooperazione multilivello.
– Raffaele Marchetti – Professore di Relazioni Internazionali, Università LUISS Guido Carli
Orario intervento: 17:25 – 17:35
Raffaele Marchetti ha incentrato il proprio intervento sulla dimensione profonda e strutturale della cooperazione accademica internazionale, sottolineando come essa vada ben oltre la mobilità studentesca o la collaborazione tra docenti. Richiamando l’esperienza pluriennale della LUISS, Marchetti ha illustrato come i rapporti universitari possano generare effetti durevoli e significativi sia sul piano delle capacità nazionali che su quello delle relazioni bilaterali. Quando studenti, professori, funzionari pubblici e dirigenti d’impresa vengono coinvolti in processi formativi congiunti, ha affermato, si costruiscono reti transnazionali di conoscenza che contribuiscono allo sviluppo locale e consolidano i legami tra Paesi, rafforzando la cooperazione in modo inscindibile. Ha evidenziato come molti ex studenti formati in Italia ricoprano oggi ruoli chiave nelle loro amministrazioni o nel mondo economico, divenendo “ponti” naturali per la cooperazione bilaterale, e come lo stesso valga per studenti italiani formati all’estero. Ha quindi esortato a potenziare la diplomazia accademica nel quadro delle relazioni tra Italia e Asia Centrale, valorizzando una cooperazione multilivello che comprenda studenti, funzionari pubblici, manager e attori istituzionali. Nel dettaglio, Marchetti ha proposto di rafforzare strumenti più sofisticati di collaborazione, come programmi di doppio o triplo titolo (double/triple degree), accordi di formazione dei funzionari pubblici e manager aziendali, e iniziative trilaterali con il coinvolgimento delle imprese. Ha presentato come caso emblematico la Università Italo-Azerbaigiana di Baku, un progetto di cooperazione congiunta sostenuto da cinque atenei italiani (Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Bologna, LUISS e Sapienza), che ha dato vita a una vera piattaforma formativa transnazionale. Il progetto, ha precisato, ha attivato effetti collaterali virtuosi come la collaborazione con il Ministero dell’Economia azero e con la Confindustria locale, aprendo la strada a capacity
building governativa e cooperazione imprenditoriale. Marchetti ha anche menzionato l’esperienza del Politecnico di Torino a Tashkent, definendola una delle più avanzate del sistema italiano in Asia Centrale, e ha invitato a considerare la possibilità di replicare iniziative simili in altri Paesi della regione. Ha quindi auspicato un salto di scala nella cooperazione accademica, attraverso una strategia coordinata tra università, ministeri e settore industriale, capace di generare un impatto sistemico e duraturo. Ha concluso ringraziando gli organizzatori e ribadendo l’interesse crescente del mondo universitario italiano verso i Paesi dell’Asia Centrale.
– Fabio L. Grassi: Professore di Storia delle Relazioni Internazionali, Università La Sapienza di Roma
Orario intervento: 17:35 – 17:45
Il Professor Fabio L. Grassi ha aperto il suo intervento esprimendo gratitudine agli organizzatori dell’evento, in particolare al dott. Tiberio Graziani e al team di Vision & Global Trends. Ha sottolineato come il convegno costituisca non solo un’occasione di aggiornamento, ma anche un momento di confronto su esperienze concrete di cooperazione con i Paesi dell’Asia Centrale. Grassi ha evidenziato la frattura esistente tra la qualità e il dinamismo della proiezione esterna dell’Italia, soprattutto nel campo imprenditoriale e accademico, e la situazione interna del sistema universitario e della ricerca, gravato da croniche carenze strutturali e finanziarie. Ha ricordato che, nonostante questi limiti, il mondo accademico italiano riesce spesso a produrre risultati di rilievo, anche sul piano dell’internazionalizzazione, grazie a un impegno che definisce “miracoloso”. Nel dettaglio, ha illustrato l’impegno della Sapienza nei confronti della cooperazione con l’Asia Centrale. L’ateneo romano offre un corso di laurea triennale e uno magistrale interfacoltà in Cooperazione e Sviluppo Internazionale, quest’ultimo articolato in un curriculum in italiano e uno in inglese. A partire dal prossimo anno, Grassi insegnerà un modulo di storia delle relazioni internazionali, con annesso un laboratorio specifico dedicato all’Asia Centrale, a dimostrazione della crescente attenzione accademica verso la regione. Ha inoltre ricordato il coinvolgimento della Sapienza all’interno dell’Union of Eurasian Universities (UNAS), una rete universitaria a prevalenza asiatica con sede a Istanbul, attraverso cui l’ateneo partecipa a partenariati multilaterali strutturati, rafforzando così i rapporti anche con numerose università centroasiatiche. Un passaggio particolarmente rilevante è stato dedicato al tema delle lingue. Pur riconoscendo che l’inglese (e in parte il russo) costituiscono strumenti sufficienti per la cooperazione tecnica ed economica, Grassi ha sottolineato come la conoscenza delle lingue nazionali – usbeco, kazako, tagico, ecc. – rappresenti un vantaggio strategico per una comprensione più profonda dei contesti locali e per la formazione di figure capaci di mediare culturalmente. Ha perciò auspicato un riordino strutturale dell’insegnamento linguistico universitario italiano, affinché le lingue siano formalmente associate non più solo agli studi letterari, ma anche e soprattutto alle relazioni internazionali e alla cooperazione economica. In chiusura, ha invitato il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale a farsi promotore di una riforma condivisa con il Ministero dell’Università, che valorizzi le competenze linguistiche come parte integrante delle politiche strategiche verso aree come l’Asia Centrale.
– Sirio Zolea: Ricercatore senior in Diritto Comparato e Diritto dello Spazio Università degli Studi Roma Tre
Orario intervento: 17:45 – 17:55
Il dr. Zolea ha illustrato l’impegno crescente del suo ateneo nello sviluppo di partenariati con le università dell’Asia Centrale. Dopo aver portato i saluti del Rettore Massimiliano Fiorucci e del Prorettore all’Internazionalizzazione Guido Resta, ha ricordato la recente visita della governance universitaria a Samarcanda, culminata nella firma di un accordo di doppio titolo con la Tashkent State University of Law. L’intervento ha messo in evidenza l’approccio sistemico con cui Roma Tre affronta la cooperazione accademica, che non si limita alla mobilità studentesca, ma include scambi strutturati di docenti, attività di co-ricerca e convegni bilaterali. In particolare, il Dipartimento di Giurisprudenza collabora attivamente con la Tashkent State University nell’ambito della formazione giuridica legata all’economia globale, alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie. Zolea ha evidenziato come i Paesi dell’Asia Centrale stiano perseguendo una modernizzazione giuridica ordinata e prudente, evitando squilibri e disuguaglianze. Due sono, secondo l’analisi emersa dal confronto con i partner centroasiatici, le principali priorità condivise: rafforzare l’adattabilità normativa per l’apertura internazionale e regolare le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale e la gestione dei dati. Su questi temi, ha affermato, esiste un forte interesse verso l’esperienza europea, in particolare il GDPR e la normativa sull’AI. ma con l’esigenza di adattamento al contesto socio-economico locale. Richiamando il concetto di “superpotenza culturale” espresso dal Vice Ministro Cirielli, Zolea ha sostenuto che il diritto comparato rappresenti uno strumento privilegiato per costruire cooperazione giuridica multilivello, e che anche le università italiane possano trarre beneficio dallo studio di ordinamenti in rapida evoluzione, come quelli dell’Asia Centrale. Infine, ha auspicato un modello di collaborazione reticolare e bidirezionale, che superi logiche gerarchiche e favorisca una crescita condivisa di competenze, reti e conoscenza applicata, in un mondo multipolare e giuridicamente interconnesso.
– Sergio Nisticò: Professore ordinario di Economia Politica e Prorettore alle Relazioni Internazionali, Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
Orario intervento: 17:55 – 18:05
L’intervento del Professor Sergio Nisticò si è focalizzato sull’esperienza di forte internazionalizzazione vissuta dall’Università di Cassino, che negli ultimi anni ha registrato una crescita straordinaria nella presenza di studenti provenienti dall’Asia Centrale. Dopo aver ringraziato il Dott. Tiberio Graziani per l’invito e per l’organizzazione dell’incontro, Nisticò ha illustrato, con l’ausilio di dati quantitativi, la rilevanza assunta dagli studenti centroasiatici nell’ateneo laziale. Su circa 7.000 studenti totali, ben 642 provengono da uno dei cinque Paesi dell’Asia Centrale, pari al 9% dell’intero corpo studentesco e al 30% degli studenti internazionali iscritti. Una presenza, ha sottolineato, che si è perfettamente integrata nella vita accademica e sociale dell’ateneo e del territorio. Questa attrattività, ha osservato Nisticò, non è casuale: nasce da una strategia coerente di apertura verso studenti stranieri e dall’inserimento dell’Ateneo in un network europeo più ampio. L’Università di Cassino è infatti membro della European University of Technology (EUt+), una delle 65 alleanze universitarie riconosciute dalla Commissione Europea, che consente agli studenti iscritti di entrare in una rete di mobilità e cooperazione con altri atenei europei. Questo meccanismo, ha spiegato, rafforza l’appeal dell’Italia come porta d’accesso al sistema universitario europeo, moltiplicando le opportunità formative, lavorative e di scambio interculturale. Nisticò ha poi affrontato un punto critico relativo alla disomogeneità nella provenienza geografica degli studenti centroasiatici. Ha infatti evidenziato, con sorpresa, la minore presenza di studenti provenienti da Tagikistan e Turkmenistan, chiedendosi se alla base vi fossero ostacoli burocratici, problemi di visti o altre difficoltà sistemiche. Ha quindi rivolto un appello alla diplomazia presente in sala per approfondire le cause di questo divario, auspicando un futuro bilanciamento. Nel prosieguo del suo intervento, il Professore ha messo in luce il potenziale delle relazioni tra università e imprese, raccontando il caso recente di una studentessa kazaka inserita con successo in un’azienda italiana nel settore delle energie marine, al punto da diventare una candidata per un’assunzione e per una borsa di dottorato cofinanziata. Questo esempio ha consentito di ribadire l’idea che gli studenti internazionali fungono da veri e propri “ambasciatori” culturali ed economici, in grado di alimentare legami durevoli tra sistemi produttivi e istituzioni dei
rispettivi Paesi. Infine, Nisticò ha posto l’accento sull’importanza del multilinguismo nei programmi di mobilità e nei curricula internazionali. Attualmente, l’Università di Cassino offre corsi in lingua inglese (9 su 43) e sta introducendo l’obbligo di studio di una lingua del Paese ospitante nei programmi di mobilità, anticipando i requisiti del futuro “Diploma Europeo”. La lingua, ha concluso, è uno strumento decisivo non solo per l’integrazione, ma per la costruzione di ponti stabili tra studenti, università, imprese e Paesi.
Aniello Inverso – Laurea magistrale in ‘Investigazione, Criminalità e Sicurezza Internazionale’, presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma. Laurea triennale in ‘Scienze politiche e delle relazioni internazionali’ presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’. Analista presso Vision & Global Trends International Institute for Global Analyses, nell’ambito del progetto Società Italiana di Geopolitica.
Giordana Bonacci – Laurea magistrale in ‘Investigazione, Criminalità e Sicurezza Internazionale’, presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma. Laurea triennale in Scienze per l’Investigazione e la Sicurezza presso l’Università degli Studi di Perugia. . Analista presso Vision & Global Trends International Institute for Global Analyses, nell’ambito del progetto Società Italiana di Geopolitica.
All’ Evento hanno partecipato Presidente Paolo Ghirelli e Segretario Generale – Gulsim Jumagulova
Presentato a Milano il potenziale turistico della città di Astana
Milano, 19 novembre 2024 – Si è svolto oggi a Milano il roadshow turistico Astana – Milano 2024 organizzato dall’Ufficio del Sindaco della città di Astana e Astana Development Centre LLP. L’evento si è svolto in collaborazione con l’Associazione commerciale italo-kazaka, Neos S.p.A. e la Camera di Commercio italo-kazaka con il marchio turistico “Visit Astana”. Hanno partecipato tour operator kazaki, rappresentanti di catene alberghiere, agenzie di viaggio, rappresentanti dei media.
L’Ambasciatore del Kazakhstan in Italia Yerbolat Sembayev, intervenuto all’apertura del forum, ha sottolineato che il Kazakhstan e l’Italia hanno un grande potenziale di cooperazione nel campo del turismo. I voli della compagnia italiana “NEOS” sulla rotta “Milano-Almaty-Milano” per un breve periodo di tempo sono diventati uno dei più popolari sia in Italia che in Kazakhstan.
“Attribuiamo grande importanza allo sviluppo del settore turistico tra i nostri Paesi, dove abbiamo un grande potenziale di cooperazione reciprocamente vantaggioso. Il settore turistico nella cooperazione bilaterale tra Kazakhstan e Italia ha un potenziale enorme e non ancora sfruttato”, ha dichiarato Yerbolat Sembayev.
L’Ambasciatore della Repubblica del Kazakhstan ha sottolineato che lo sviluppo del turismo in Kazakhstan è oggetto di attenzione ai massimi livelli. Il settore turistico è una delle aree prioritarie di sviluppo del nostro Paese.
“Il Kazakhstan ha introdotto l’esenzione dal visto per i cittadini di 83 Paesi e il visto elettronico per i cittadini di 109 Paesi. Oggi il Kazakhstan è collegato con rotte aeree dirette a 33 Paesi, offrendo 130 voli internazionali. Queste rotte coprono le principali città della CSI, dell’Asia, del Medio Oriente e dell’Europa, consentendo ai turisti di diverse parti del mondo di raggiungere comodamente il Kazakhstan”, ha sottolineato Yerbolat Sembayev.
Nell’ambito del roadshow, le presentazioni sul potenziale turistico della capitale del Kazakhstan sono state fatte dal direttore del Dipartimento di partnership Saniya Ekibayeva LLP “Astana Development Centre” e dall’amministratore delegato di Brand and Marketing JSC “NC “Kazakh Tourism”” Shyryn Musina, dal presidente dell’Associazione commerciale italo-kazaka Marco Beretta e dal presidente della Camera di commercio italo-kazaka Paolo Ghirelli.
Il programma del roadshow prevede anche sessioni interattive e incontri B2B, in cui i partecipanti hanno l’opportunità di discutere le prospettive di partnership e di promozione di Astana sul mercato turistico italiano.
Road-show “Astana – Milan 2024”
19 November 2024 in Milan (Italian Republic) will be held a significant event in strengthening cooperation in the field of tourism – road show ‘Astana – Milan 2024’. The event is organised by the Astana Akimat and Astana Development Centre LLP under the Visit Astana tourism brand with the support of the Embassy of the Republic of Kazakhstan in the Italian Republic, the Italian-Kazakh Trade Association (ACIK), Neos S.p.A and the Italian-Kazakh Chamber of Commerce (CCIK).
The opening ceremony will begin with welcoming remarks by high-ranking guests. Among the speakers – Ambassador Extraordinary and Plenipotentiary of the Republic of Kazakhstan to the Italian Republic – Mr. Yerbolat Sembayev, representatives of Astana Development Centre LLP, Kazakh Tourism NC JSC, ACIK President – Marco Beretta and CCIK President – Paolo Ghirelli. Kazakhstani tour operators, hotel chains, travel agencies and media representatives are invited to the event, which will create excellent conditions for establishing new business relations and developing bilateral cooperation.
The roadshow programme includes presentations of Astana’s tourism opportunities, interactive sessions and B2B meetings where participants will be able to discuss the prospects of partnership and promotion of the capital of Kazakhstan in the Italian tourism market.
For more information and participation in the roadshow, please contact us on the specified contacts – +7 707 976 72 59, a.zhakupova@adc.com.kz.
For accreditation, it is necessary to follow the link – https://docs.google.com/forms/d/1OuMZ1nRZizQ4cW7Ika_NLx2QdA6ceO9i9dU3xygC1eU/edit?ts=67235584. (Participation is free of charge).
Visit Astana organizza un concorso per un tour promozionale ad Astana per 2 rappresentanti italiani, che
include alloggio gratuito in hotel, visite gratuite a musei e teatri, e altri premi di valore
Registrazione gratuita:
https://docs.google.com/forms/d/1OuMZ1nRZizQ4cW7Ika_NLx2QdA6ceO9i9dU3xygC1eU/edit?ts=67235584
Per ulteriori informazioni:
e-mail: a.zhakupova@adc.com.kz
Telefono: +7 707 976 72 59, Assemgul Zhakupova – Astana Development Center
Kazakhstan Machinery Fair
Collegamento di registrazione: https://smkz.regist.kz/event.php?id=32
“KAZAKISTAN – Come approcciarsi al mercato in Espansione”
WEBINAR IN ARRIVO: 21 Marzo 2024 | Ore: 10:00
Sercons svolge il webinar in collaborazione con la Confindustria Kazakistan e Italy4East International. E’ un’opportunità imperdibile per esplorare le potenzialità del mercato del Kazakistan in espansione e conoscere i strumenti efficaci per il commercio di successo.
Kazakistan: L’introduzione al mercato kazako
I numeri: Le opportunità e il profilo commerciale attuale del mercato Kazako e come entrarne con successo!
I settori promettenti: Metalmeccanico, Agroalimentare, Petrolchimico, Fashion. Il progetto “Made with Italy” per massimizzare il successo di #MadeInItaly
La Marcatura EAC: Ottenere l’accesso al mercato kazako è più semplice! Scopri tutto sulla Marcatura EAC e la certificazione EAC #Certificazione #Export #EAC a cura diSercons
❓ Sessione di Domande e Risposte: Hai domande? Avrai l’opportunità di porle agli esperti!
Partecipazione gratuita previa registrazione via il link:
https://serconsrus.com/it/events/come-approcciarsi-al-mercato-in-espansione/
Non perdere l’opportunità di esplorare le possibilità di export e commercio per i produttori italiani nel mercato del Kazakistan. Registrati ora per garantirti un posto!
The International Investment Forum & Exhibition “Asia AGRO Processing 4.0”
To companies manufacturers and suppliers of equipment, agricultural processing technologies and industry experts!
Consortium of companies “Agro Industry KZ” and “DAN AgroMarketing Group”, would like to express our respect and invite you to take part in the International Investment Forum & Exhibition “Asia AGRO Processing 4.0” (Forum & Exhibition), which will be held on 7 December 2023 in Kazakhstan, Astana, A. Bokeykhan Street, building 1A, (Nazarbayev Center).
The Forum & Exhibition are supported by the Ministry of Agriculture, the Ministry of Trade and Integration, the Investment Committee of the Ministry of Foreign Affairs of the Republic of Kazakhstan and other industry associations of Kazakhstan. Key purpose of the Forum & Exhibition “Asia AGRO Processing 4.0” is to:
- present demanded areas of raw material processing of agricultural and livestock products;
- introduce business ideas and technologies of agricultural processing, expert recommendations and insights;
- organize a business platform for G2B and B2B communication;
- exchange of experience in the implementation of successful and promising processing projects in the agricultural industry;
- establish investment and partnership ties and opportunities.
Heads of state organizations, representatives of agricultural holdings, farmers from all regions of Kazakhstan and Central Asia, regional associations of agricultural producers, representatives of local authorities and financing organizations, foreign and domestic companies-suppliers of technologies and equipment for processing of agricultural raw materials and others will be invited to the Forum & Exhibition.
The world leading industry experts will present recommendations on a wide range of agricultural processing issues and demand trends, promising demand niches globally and in different regions (Europe, Africa, Central Asia, Southeast Asia).
Heads of ministries of Kazakhstan, deputies of the Parliament, Atameken, NC KazTrade, NC KazakhInvest, KazakhExport Insurance Company, operating agricultural processing enterprises of Kazakhstan, Central Asia and foreign countries, equipmentand technology suppliers, logistics companies, storage companies, industry associations and unions are invited to participate in the Forum.
Dear Friends, International Investment Forum & Exhibition “Asia AGRO Processing 4.0” is the first and only event in Kazakhstan dedicated to technologies and opportunities for processing of agricultural raw materials!
Forum and Exhibition “Asia AGRO Processing 4.0” is an opportunity to present your equipment and technologies directly to farmers and representatives of business structures of Kazakhstan in one place and at once!
The Forum & Exhibition will be held in one venue, providing an opportunity to present your services and equipment at the Exhibition and make a presentation at the Forum, ensuring the best conditions for presentations, introductions and cooperation agreements!
Invitation to the ASIA Agro-Processing 4.0 Forum and Exhibition
Le città italiane di Piacenza, Lodi e Parma presentano opportunità di investimento in Kazakhstan
Una delegazione del Kazakhstan, composta da Yerbolat Sembayev, Ambasciatore del Kazakhstan in Italia, Meirzhan Yussupov, Presidente del Consiglio di Amministrazione di “Kazakh Invest”, e Nurbolat Aidapkelov, Primo Vice Presidente di “Baiterek”, ha visitato Piacenza, Lodi e Parma, situate nelle regioni italiane settentrionali della Lombardia e dell’Emilia-Romagna.
In particolare, si sono tenuti incontri con i rappresentanti di queste città e con i responsabili delle aziende locali, durante i quali sono state presentate informazioni dettagliate sul potenziale turistico e di investimento del Kazakhstan, sulle opportunità di realizzazione di progetti commerciali congiunti. È stata sottolineata l’importanza dell’espansione dell’interazione in settori quali l’agricoltura, l’industria di trasformazione alimentare, il commercio, gli investimenti e il turismo.
A loro volta, gli imprenditori italiani hanno fatto conoscere ai colleghi kazaki il lavoro delle imprese locali specializzate in prodotti agroindustriali, petrolchimici e alimentari, prodotti per l’industria petrolifera, del gas e dell’energia.
Ad esempio, a Lodi, in Lombardia, la delegazione kazaka ha visitato lo stabilimento di produzione e lavorazione della carne del “Cremonini Group”. Fondata nel 1963, l’azienda ha imprese in più di 50 Paesi. Il fatturato del gruppo nel 2021 ha superato i 4 miliardi di euro. Il “Cremonini Group” comprende aziende come “Inalca”, “Marr”, “Montana”, “IBIS”, “ChefExpress” e “Road House”. L’azienda è leader assoluto in Italia e uno dei maggiori operatori europei nel settore della carne bovina, degli hamburger ed è il più grande produttore italiano di carne in scatola.
Durante la visita a Piacenza, i rappresentanti del Kazakhstan hanno visitato lo stabilimento di “Allied International” per la produzione di tubi, raccordi, flange e altri prodotti. L’azienda è attualmente leader mondiale nella produzione di tutti i tipi di raccordi a saldare di testa per l’utilizzo nei settori dell’energia nucleare, dell’energia termica, del trasporto di petrolio, gas e acqua attraverso condotte, piattaforme di perforazione offshore e onshore e impianti petrolchimici.
La delegazione kazaka ha visitato anche la città di Parma, dove ha conosciuto la “Parmalat”, un’azienda che produce prodotti agroindustriali.
Il Kazakhstan e l’Italia ampliano la partnership per gli investimenti
Milano, 26 aprile 2023 – Si è svolto oggi a Milano il business forum kazako-italiano Kazakhstan – Il Paese delle grandi opportunità, organizzato da Kazakh Invest, dall’Ambasciata del Kazakhstan in Italia e dalla Camera di Commercio Italo Kazaka. Vi hanno partecipato oltre 100 aziende italiane, in rappresentanza di settori quali l’agroindustria, l’industria leggera, la logistica, il turismo, l’ingegneria meccanica, l’energia, ecc.
La parte kazaka era rappresentata dalla direzione delle società nazionali “Kazakh Invest” , “Baiterek” , “Kazpost”, da rappresentanti di enti statali e di società private.
La sede del forum non è casuale. Milano è il capoluogo della regione Lombardia, leader dell’imprenditoria italiana, la regione più industrializzata e ricca d’Italia. Qui hanno sede molte aziende italiane e internazionali. La Lombardia è attraente non solo per gli affari, ma anche per i turisti di tutto il mondo.
Intervenendo all’apertura del business forum, l’Ambasciatore kazako in Italia Yerbolat Sembayev ha sottolineato l’elevata dinamica di sviluppo delle relazioni commerciali e di investimento tra i due Paesi. Secondo Sembayev, l’Italia è uno dei principali partner commerciali del Kazakhstan nel mondo.
“Oggi l’Italia è il principale partner commerciale del nostro Paese in Europa e il terzo nel mondo. La nostra cooperazione reciprocamente vantaggiosa è costruita nel quadro dell’Accordo di partenariato strategico tra i nostri Paesi”, ha sottolineato Yerbolat Sembayev.
Il diplomatico kazako parla dei progetti di investimento in corso tra i due paesi.
“Da oggi è stata avviata l’attività di assemblaggio di trattori agricoli e mietitrebbie “Deutz-Fahr” con il marchio “Made in Kazakhstan jointly with Italy”, lanciata da “Agromash Holding KZ” insieme alla holding multinazionale italiana “SDF Group”. Inoltre, l’azienda italiana PetrolValves, impegnata nella produzione e manutenzione di valvole, e il gruppo kazako “Merlion Development Group” hanno creato una joint venture “PetrolValves Kazakhstan” e quest’anno hanno già messo in funzione un impianto per la produzione di valvole”, ha osservato Yerbolat Sembayev.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione di “Kazakh Invest” Meirzhan Yussupov ha presentato ai partecipanti al forum informazioni dettagliate sul Kazakhstan, facendo conoscere loro il potenziale di investimento del nostro Paese, i suoi vantaggi, e ha parlato delle condizioni create per gli investitori e delle misure di sostegno da parte dello Stato.
“L’Italia rimane il terzo partner commerciale strategico del Kazakhstan dopo Russia e Cina, con una quota di oltre l’11,1% sul volume totale del fatturato del commercio estero. Oggi più di 260 imprese a capitale italiano operano con successo nel Paese, il che testimonia l’alta fiducia dell’imprenditoria italiana nel nostro Paese”, ha dichiarato Meirzhan Yussupov.
A loro volta, i rappresentanti della parte italiana hanno rilevato l’elevato potenziale di cooperazione commerciale e di investimento tra i due Paesi. Secondo il Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati del Parlamento italiano, Ciro Maschio, il Kazakhstan è un importante partner commerciale ed economico del Paese. Entrambe le parti hanno le carte in regola per espandere la cooperazione bilaterale.
Il rappresentante plenipotenziario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano Gianluca Grandi, il presidente della Commissione Bilancio della Regione Lombardia Davide Caparini, il presidente della Camera di Commercio italo-kazaka Paolo Girelli, il presidente dell’Associazione per il Commercio Italo-Kazaka Marco Beretta e altri hanno condiviso le loro opinioni sull’espansione delle relazioni commerciali e di investimento italo-kazake.
Sono intervenuti Salvatore Parano, responsabile dell’Agenzia per il Commercio e gli Investimenti (ICE) in Kazakhstan, Nurbolat Aidapkelov, primo vicepresidente di “NUH Baiterek”, Luca Passariello, responsabile Supply Chain e Business Promotion di “SACE”, Temirlan Mukhanbedjanov, Chief Customer Officer di Astana International Financial Centre, Semyon Pak, Managing Director International Business di “Kazpost” e Francesco Formisano, direttore commerciale di “Bonifiche Ferraresi”.
Il forum ha incluso la firma di un memorandum di cooperazione sullo sviluppo del commercio elettronico tra “Kazpost” e l’azienda italiana “NEOS”.